Superstrada: le motivazioni dei contrari

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Venerdì, 28 Agosto 2020 08:31
  • 28 Ago

Renata Lovati è un’agricoltrice ed è la referente dei Comitati No Tangenziale, Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano e in un’intervista alla Provincia Pavese spiega i motivi per cui la superstrada non risolverà i problemi di viabilità verso Milano.

«La tratta C, la cosiddetta "circonvallazione Vigevano Abbiategrasso" - spiega Lovati - non risolverà in alcun modo i problemi di collegamento né di Vigevano, né di Abbiategrasso né tantomeno della Lomellina. Non lo avrebbe fatto con il "vecchio" tracciato, quello bocciato dal Tar, e non lo farebbe nemmeno con il nuovo, quello aggiornato, tantomeno con quello proposto dal Movimento Cinque stelle, perché tutti e tre finiscono nell'imbuto che si formerebbe all'ingresso della Milano Baggio. Noi vogliamo risolvere i problemi di viabilità, ma vogliamo farlo ragionando, cominciando da soluzioni percorribili, come l'eliminazione del semaforo in località Vecchia Soria».

«Il progetto della superstrada va cestinato - prosegue Lovati - e la posizione degli agricoltori, così come quella di tutte le associazioni di categoria è concorde ».

Dai documenti si evince che il consumo di suolo agricolo per la realizzazione della tratta C inciderebbe ad Albairate in misura pari al 100%, a Boffalora Sopra Ticino per il 99,7%, ad Ozzero per il 99,3% ed Abbiategrasso per il 99,2%.

«Questi documenti sono stati presentati a Città Metropolitana (Cm) - continua l'agricoltrice - ed è proprio leggendo queste carte che Cm ha realizzato "la misura" del danno al tessuto agricolo, ricorrendo poi al Tar insieme al Parco del Ticino e Parco agricolo Sud Milano chiedendo l'annullamento della delibera con cui il Cipe autorizzava la realizzazione della superstrada».

Conclude Lovati «Sia il Parco Ticino in quota Lega, che Città Metropolitana in quota Pd hanno detto "no" alla superstrada e, nonostante le pressioni che la Lega ha fatto al Ministero e in Regione ad oggi non c'è nemmeno la prima pietra. Abbiamo capito tutti che sulla superstrada ci sono un sacco di interessi, mentre su, per esempio, un raddoppio ferroviario no. Bisogna ritornare intorno a un tavolo e discutere di questi contesti».