27/05/2022 17:53
Cesare ha 88 anni e ne ha passati 29 anni della sua vita dentro la Fibronit, tra il 1958 e il 1989. Ha visto tante, troppe cose che non andavano, gente che lavorava al tornio per 8 ore al giorno a modellare tubi d’amianto senza uno straccio di mascherina ma anche gente che faceva carte false, nonostante tutto, per un posto di lavoro li, perché si facevano i turni e si poteva fare un secondo lavoro in campagna e mettere da parte i soldi per farsi una casetta. I suoi polmoni sono pieni di placche pleuriche che, finora, gli causano tosse e poco altro. Domani non si sa. La sua è una delle ultime testimonianze di cosa è stato lo stabilimento. Lavoro e morte, un patto scellerato tra una comunità e una fabbrica, che ha presentato un conto di migliaia di morti, per i quali, molto probabilmente, per un motivo o per l’altro non ci sarà nessuno a rispondere.