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Piazza Ducale Fu aperta tra il 1492 ed il 1494 nel centro del borgo medievale come anticamera d'onore del Castello. Ludovico il Moro, allora Governatore dello Stato di Milano, ordinò ad Ambrogio da Corte, Maestro di Camera del Duca, la sua apertura con l'abbattimento di molte case della "contrada mercatesca" che i mercanti utilizzavano per esporre le loro merci.
La nuova piazza si calava pertanto ex novo e senza condizionamenti dimensionali in un tessuto urbanistico medioevale. Incluse le logge perimetrali misura 134 m. di lunghezza e 48 di larghezza e le facciate dei fabbricati che la delimitano su tre lati poggiano su 84 colonne di serizzo sormontate da capitelli diversi l'uno dall'altro (12 sul lato corto e 33 sui due lati maggiori). Le facciate dei fabbricati decorate a graffito sono omogeneizzate da una fascia dove si alternano amorini e cornucopie, fauni e satiri. Una serie di medaglioni dipinti tra le colonne raffigurano personalità dell'età classica e della dinastia sforzesca, antichi proverbi e motti particolari. Il quarto lato della piazza (est) è chiuso dalla seicentesca facciata barocca del Duomo, la cattedrale di Sant'Ambrogio. Originariamente i portici della piazza si interrompevano in prossimità della Torre (dalla quint'ultima colonna in poi) per far posto ad una rampa carrabile che fiancheggiata da due scalinate saliva al Castello passando sotto la base della torre. Fu il vescovo Juan Caramuel Lobkowiz che nel 1680 diede mano alla ristrutturazione, attuando:
1 - l'erezione della nuova facciata della Cattedrale in stile barocco che mimetizzò artificiosamente l'assimetria esistente tra l'asse longitudinale della chiesa e quello della piazza. Dei quattro portali della facciata, solo tre sono di pertinenza della chiesa, il quarto nasconde l'accesso di una pubblica via.
2 - Sul lato sud della piazza fu demolita la rampa di accesso al Castello che venne sostituita da uno scalone mascherato dal prolungamento dei portici.
3 - All'altezza delle vie G. Silva e del Popolo furono uniformati al resto del colonnato i due grandi archi a tutto sesto che occupavano lo spazio di due arcate. A lavori ultimati la piazza fu così trasformata da anticamera del Castello in sagrato della Cattedrale. La pavimentazione è stata realizzata nel 1836 con i ciotoli del fiume Ticino, mentre i lampioni in ghisa per l'illuminazione a gas risalgono alla seconda metê del secolo. L'aspetto ordinato dei tetti, dei comignoli e delle finestre sono frutto di un restauro compiuto all'inizio del 1900. Su lascito del concittadino Giorgio Silva la decorazione murale degli edifici è stata rifatta ad affresco nel 1902 dai pittori vigevanesi Casimiro Ottone e Luigi Bocca che si orientarono su scarsi resti di decorazione quattrocentesca. Infine, la statura di San Giovanni Nepomuceno, santo boemo, è stata eretta nel 1731 per ordine del principe Lichtesten, comandante della guarnigione austriaca di stanza nel Castello.

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