itinerari



Dalla Sacrestia Capitolare si accede al Tesoro del Duomo,
raccolta di oggetti preziosi donati alla chiesa nel corso dei secoli, composta in larga parte dal dono del Duca Francesco II Sforza offerto in omaggio al Capitolo nel 1534 per l'istituzione della Diocesi. La raccolta è allestita in locali cinquecenteschi adattati a museo dagli architetti Sianesi ed Ortelli con la collaborazione del prof. Mario Bonzanini. Nella vetrina del piccolo atrio sono esposti alcuni volumi, tra cui un Messale rilegato in seta ed oro e miniato da Agostino e Decio Ferrante, un Evangelario rilegato in lamina d'argento e un Corale manoscritto e miniato su pergamena, rilegato in legno e cuoio. Nella prima sala possiamo ammirare, da destra a sinistra, un magnifico Pastorale in avorio, un Ostensorio barocco tempestato di pietre preziose, "La Pace", un tabernacolo con struttura classica della scuola di Benvenuto Cellini, miniato in oro e argento, sicuramente il pezzo di maggior valore della collezione. Sorretto da quattro chimere alate ornate da una greca, mostra agli angoli le armi sforzesche. Nella parte frontale presenta la "Deposizione" con figure in rilievo della Madonna, di San Giovanni, della Maddalena e con il Cristo Morto. Posteriormente è raffigurata la "Crocifissione". Proseguendo la visita troviamo un Reliquiario di Sant'Ambrogio e una raccolta di vasi sacri tra cui spicca un Calice in argento dorato con figure smaltate e con all'interno una dedica di Francesco II Sforza. Quindi possiamo ammirare un Reliquario della Santa Croce (il pezzo più antico della collezione), pregevole esempio di oreficeria gotica della prima metà del sec. XV, contenente frammenti di legno della croce ed una spina. Era stato donato al Duomo di Vigevano dal duca Galeazzo Maria Sforza nel 1470. Troviamo poi un Ostensorio barocco in rame argentato, una Croce processionale in argento ed una vetrina con una serie di interessanti oggetti preziosi. Contro la parete frontale si può osservare la cassa corazzata usata dal duca Francesco II per la consegna dei preziosi oggetti al primo Vescovo di Vigevano ed al Capitolo. In questa prima sala sono state collocate le due tavole cinquecentesche, recentemente restaurate attribuite a Bernardino Ferrari e raffiguranti Santa Marta e Santa Margherita. Altre preziose tavole, attibuite a Bernardino Ferrari, in attesa di restauro, sono collocate nella vecchia "Sacrestia Minore" e raffigurano sei immagini della Passione. La seconda sala, detta degli arazzi, ospita parte dell'arazzeria e dei paramentali del Duomo. I "panni" in visione sono di provenienza fiamminga e dell'arazzeria trivulziana di Vigevano. Gli arazzi sono catalogabili in due serie: la rossa, con tre pezzi dedicati alla Parabola del Figliol Prodigo ed uno alla storia di Giuseppe ebreo, e la blu che rappresenta scene bibliche o di corte. Dei tre arazzi stesi alle pareti, quello centrale è stato restaurato a Torino con il criterio conservatorio, mentre i due laterali sono stati restaurati a Firenze con il criterio integrativo. Altri dieci pezzi sono montati nella rastrelliera. Nella sala sono esposti anche gli stendardi delle Confraternite di Santa Maria del Popolo e della Madonna degli Angeli ed un "Paramentale del Duomo", erroneamente detto "del Duca", tessuto in oro zecchino nel 1530 da maestranze vigevanesi ed usato a Monza, il 18 marzo 1805, per l'incoronazione a Re d'Italia di Napoleone Bonaparte.

 |  |
Indietro | Inizio |