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26/05/2022 18:52
L’area ex Fibronit a Broni giovedì mattina è stata posta sotto sequestro “probatorio” dalla Guardia di finanza su ordine della Procura di Pavia. Risultano indagate 8 persone tra amministratori e direttori tecnici che fanno riferimento all’azienda Unirecuperi che ha svolto il 2° lotto di bonifica, concluso a ottobre 2020. Sono accusate di inquinamento ambientale e omessa bonifica e di aver violato le norme di prevenzione e protezione dei rischi connessi all’esposizione dell’amianto con rischi di dispersione di polveri sia all’interno che all’esterno del sito di interesse nazionale, come fu classificato nel 2002. Ma tra le principali ipotesi di reato contestate ci sono anche la frode nelle pubbliche forniture e la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche: nella fattispecie, 8 milioni di euro finanziati da Stato e Regione Lombardia. Una valanga di accuse che dovranno essere provate nel corso di ulteriori indagini, anche se, spiega la Procura: “Le indagini avviate nel 2019 fanno fondatamente ipotizzare un articolato sistema di frode” e che l’azienda avrebbe violato “ripetutamente le prescrizioni progettuali con la conseguenza di non provvedere, di fatto, al corretto ripristino dello stato dei luoghi del sito”. Da giovedì mattina sono in corso verifiche e perquisizioni presso la municipalizzata Broni Stradella Pubblica, stazione appaltante, e 2 società esecutrici della progettazione e dell’esecuzione dei lavori. Il sequestro - spiegano ancora i magistrati - “si rende necessario per svolgere accertamenti tecnici volti a riscontrare le ipotesi in indagine, con particolare riferimento - concludono - all’attuale presenza di sostanze nocive nell’area”. Nel corso del secondo lotto di bonifica, avviato nel 2016 e conclusosi nell’ottobre 2020, i monitoraggi periodici svolti dall’azienda e da Arpa non avrebbero mai fatto riscontrare la presenza di fibre di amianto nell’aria oltre i limiti di legge. Nel novembre 2020 ATS Pavia, dopo una serie di campionamenti dentro e fuori dal sito aveva attestato una “situazione sotto controllo e assolutamente tranquillizzante per la popolazione circostante”. Il 2022 avrebbe dovuto essere anche l’anno dell’avvio del terzo ed ultimo lotto di bonifica, di cui è in corso la progettazione, con la demolizione di tutti gli edifici e la rimozione delle strutture potenzialmente contenenti amianto trattate con vernici incapsulanti.