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03/02/2023 18:13
Quasi vent’anni di violenze e abusi. Quasi vent’anni in cui si deve essere sentito padrone delle vite altrui. Oggi, i vent’anni – e qui la cifra è tonda - sono la pena che dovrà scontare in carcere.
È questa la sente4nza emessa dal tribunale di Milano nei confronti di un 43enne che tra il 2003 e il 2021 avrebbe distrutto la vita della moglie e delle quattro figlie. Tra le terrificanti violenze riportate negli atti, l’uomo avrebbe costretto una delle quattro ragazze a "mangiare per terra, senza posate, come un animale", avrebbe stretto intorno alla testa della moglie un sacchetto di plastica e avrebbe estorto la pensione alla figlia disabile. E poi ancora maltrattamenti aggravati e violenze sessuali.
L’uomo, che nelle carte viene definito "padre padrone" e che si trova già in carcere dal dicembre 2021, aveva vissuto con la famiglia tra Napoli e Milano. Oggi, il tribunale l’ha condannato a vent’anni, anche se il pm aveva chiesto una condanna a 16 anni e mezzo, e ha riconosciuto provvisionali di risarcimento, tra i 10mila e i 40mila euro, per la moglie e le quattro figlie.
L'uomo, mai condannato per mafia ma appartenente ad una famiglia legata alla camorra, voleva manifestare secondo i giudici un "predominio di genere con l'imposizione di un regime di vita finalizzato allo sfruttamento sessuale ed economico delle componenti femminili della famiglia", con condotte di "stampo padronale", usando spesso "un coltello come strumento di minaccia".