Teatro Cagnoni di Vigevano,
Ridotto del teatro

"d'amor sull'ali rosee"
STAGIONE DA CAMERA 2001/2002
organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Vigevano, il Lions Club Vigevano Sforzesco con la
Galileo Servizi Via Anita Garibaldi n. 30 27029 Vigevano (PV) tel.0381-79.749 Fax0381-69.93.99

Biglietteria Teatro Cagnoni
inizio concerti: ore 21.30
La serata avrà inizio alle ore 21.30; i biglietti sono in vendita a 13 Euro presso il botteghino del Teatro Cagnoni.

16 aprile 2002

sponsor della seconda parte : Superauto Srl- concessionaria Renault  Vigevano C.so Pavia 75 - Ellebi Srl- concessionaria Opel Vigevano V.le Commercio 110 Abbiategrasso Via Dante 110 - Pasticceria Villani  Vigevano C.so Pavia 75/6 - R.G.A. informatica Srl Vigevano Via Manara Negrone, 36

 

 

Grande successo per la serata dedicata a Giacomo puccini, martedì 16 aprile, al Ridotto del Cagnoni per il penultimo concerto della rassegna "d'amor sull'ali rosee" organizzata dal Lions Club Vigevano Sforzesco con la Galileo Servizi, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Vigevano e con sponsor della manifestazione: la Superauto Srl (concessionaria Renault), la  Ellebi Srl (concessionaria Opel Vigevano Abbiategrasso), la Pasticceria Villani e la R.G.A. Informatica Srl. Il programma della serata, introdotto da Mario Mainino, era molto pertinente con il titolo della rassegna essendo interamente dedicato all'unico grande erede della tradizione operistica verdiana: Giacomo Puccini, l'unico autore che all'inizio del 1900 riesce ancora a produrre un buon numero di titoli che sono attualmente in repertorio e rappresentati in ogni parte del mondo. Il soprano Luisa Giannini ha scelto di proporre all'inizio alcune pagine da camera che sono state pubblicate recentemente. Come sappiamo, per quanto riguarda la lirica da camera, il repertorio italiano è veramente scarso rispetto agli autori tedeschi, ma le brevi pagine proposte ci hanno rivelato un aspetto del compositore lucchese che non conoscevamo e che meritava di essere riscoperto. Sono molto brevi ma compiute, e contengono spunti che Puccini ha poi sviluppato in successive opere liriche. Ad esempio in una di queste pagine è presente il finale atto III di Boheme con tutte le idee che saranno poi sviluppate nell'opera. Luisa Giannini le ha presentate come delle piccole perle all'inizio di un recital molto impegnativo, che l'ha portata ad eseguire una di seguito all'altra arie da brivido, già terribili se cantate una per sera nell'opera di appartenenza, figuriamoci tutte di seguito, richiedendo non solo capacità vocali ma anche repentini cambiamenti di carattere per passare dalla dolce Mimì alla sensuale Tosca, o dalla frivola protagonista della Rondine alla mistica visione di suora Angelica o alla disperazione di Manon. Ha accompagnato al pianoforte il maestro Alessandro Sangiorgi, grazie al quale si è riusciti ad invitare a Vigevano il giovane soprano attualmente impegnata in Italia in Don Pasquale e in Catulli Carmina di Orff. Grande accoglienza del pubblico intervenuto che finalmente ha ritrovato le parole che mancavano alla colonna sonora del balletto presentato poche sera prima al Cagnoni. Il prossimo appuntamento sarà martedì 7 maggio con il concerto del Duo Henosis composto da Tania Camargo Guarnieri, violino e Marco Pisoni, chitarra.

 

Una serata con Puccini

Stagione concertistica 2001/2002

Ridotto  del Teatro Cagnoni - Vigevano

Martedì 16 aprile 2002 – ore 21.30

Luisa Giannini, soprano

Alessandro Sangiorgi, pianoforte

Arie da camera
Sogno d'or
• Sole e amore
• Terra e mare
• Morire
Arie d'opera
• "Donde lieta" da "La bohème" (1.2.1896 Teatro Regio, Turin)
• "Senza mamma" da "Suor Angelica" (14.12.1918 Metropolitan Opera, N.Y.)
• "Il sogno di Doretta" da "La rondine" (27.3.1917 Opéra, Monte Carlo)
• "Sola, perduta, abbandonata" da "Manon Lescaut" (1.2.1893 Teatro Regio, Turin)
• "Oh mio babbino caro" da "Gianni Schicci"
• "Vissi d'arte" da "Tosca" (14.1.1900 Teatro Costanzi, Rome)
• "Addio, addio mio dolce amor" da "Edgar" (21.4.1889 Teatro alla Scala, Milan)

Giacomo Puccini (1858-1924) 

Nato in una famiglia tradizionalmente amante della musica, iniziò gli studi musicali a Lucca proseguendoli dal 1880 a Milano, nelle classi di Bazzini e Ponchielli.  Dopo il diploma (1883) cominciò a comporre opere, ma senza risultati particolarmente positivi. Il primo grande successo internazionale giunse molto più tardi, nel '93, con Manon Lescaut.  Stabilitosi a Torre del Lago aggiunse alla sua produzione altri titoli importanti fino alla Butterfly (1904). Seguirono 6 anni di pausa.  Dopo viaggi e riflessioni, ricominciò a comporre nel 1910, fino alla Turandot, rimasta interrotta. Ricoverato a Bruxelles per un tumore alla gola, vi si spense dopo un intervento chirurgico. Compose 12 Opere, pagine corali tra cui una Messa e un Requiem, liriche per canto e pianoforte e varie composizioni strumentali.

 

Arie da camera (da 11 songs with piano)

Il catalogo di musica da camera annovera uno Scherzo, un Quartetto, una serie di Fughe tra i lavori scolastici per archi; quindi 3 Minuetti e l'elegia "Crisantemi", ripresi per "Manon Lescaut", anch'essi per quartetto d'archi. Le arie che sono state proposte sono brani molto brevi ma intensi, un bell'esempio italiano di musica e poesia come lo sono i lieder in ambito tedesco. Il filo conduttore dei testi sembra essere il "sonno" e il "sogno"

 

"Donde lieta" da "La bohème"

Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger Scene liriche in quattro quadri.

Prima:Torino, Teatro Regio, 1º febbraio 1896 Personaggi: Mimì (S); Musetta (S); Rodolfo, poeta (T); Marcello, pittore (Bar); Schaunard, musicista (Bar); Colline, filosofo (B);

Boheme è stata tratta dal fortunato e popolare romanzone di Murger apparso a puntate su 'Le Corsaire' dal 1845 al 1848 e ridotto in seguito (1849) anche per le scene con la collaborazione di Théodore Barrière, Due versioni in opera lirica sono state realizzate da Ruggero  Leoncavallo e Giacomo Puccini, che condannò presto al dimenticatoio la versione di Leoncavallo. Fu polemica continua non solo fra i due, ma anche fra le rispettive case editrici, Sonzogno e Ricordi, e tra 'Il Secolo' e il 'Corriere della Sera'.

L'opera è in quattro quadri 'La soffitta' - 'Il Quartiere Latino' - 'La barriera d'Enfer' - 'La morte di Mimì'. Questa impostazione drammaturgica generale è azione di Puccini nei confronti dei librettisti, che era già stata evidente con Manon Lescaut, dopo le primitive e deludenti esperienze di Villi ed Edgar.

Le protagoniste sono due, perché Musetta, civettuola e leggera, è una Mimì più avanti nell'esperienza della vita, o meglio l'altro aspetto della femminilità di cui l'opera vuol rappresentare.

 

"Senza mamma" da "Suor Angelica"

Libretto di Giovacchino Forzano Opera in un atto Prima: New York, Metropolitan, 14 dicembre 1918 Personaggi: suor Angelica (S), la zia principessa (A), la badessa (Ms) In un monastero, sul finire del XVII secolo

Dopo aver completato il Tabarro, primo pannello di un 'trittico' nel gennaio 1917 Puccini trovò un soggetto adatto per continuare nell'impresa e scrisse una musica adatta per caratterizzare il luogo dov'era rinchiusa la povera Angelica, glielo aveva proposto Giovacchino Forzano, trentatreenne uomo di teatro (baritono, librettista e regista di grande successo). La 'prima' era fissata per il dicembre del 1918 in due teatri, il Metropolitan di New York e il Costanzi di Roma. A New York Suor Angelica fu definita un autentico fallimento, poiché la musica era "troppo poco raffinata per essere naturale". L'impatto teatrale dei tre atti unici, visti uno dopo l'altro, è fra i più travolgenti, ed è dunque preferibile mettere in scena, come ora si fa più frequentemente, l'intero Trittico: posta al centro, Suor Angelica costituisce il perno di tutta la drammaturgia. La vecchia zia principessa (l'unica parte importante di tutto il teatro pucciniano affidata a un contralto) visita Angelica in monastero, dove era stata messa a forza dopo avere avuto un figlio illegittimo, e  con atteggiamento altero comunica alla nipote che il figlioletto è morto di una malattia incurabile. Angelica dà sfogo allora a tutta la sua atroce disperazione ("Senza mamma"), e sogna il figlio in ogni luogo. Con una pozione di erbe velenose  si la vita ma  si pente del suo gesto: mentre sta per spirare le appare, come in una visione, la Vergine, che spinge un bambino verso di lei, in segno di perdono.

 

"Il sogno di Doretta" da "La rondine"

Libretto di Alfred Maria Willner, Heinrich Reichert e Giuseppe Adami

Commedia lirica in tre atti, Prima: Montecarlo, Opéra, 27 marzo 1917

Personaggi: Magda de Civry (S), Lisette (S), Ruggero (T), Prunier (T), Rambaldo (Bar)

Nell'ottobre 1913, a Vienna, Puccini ricevette dalla direzione del Carl-Theater una commissione per un'operetta, accompagnata da un'allettante offerta in denaro. Dapprima scarsamente interessato, il musicista mutò poi d'avviso a seguito di un inasprirsi dei rapporti con Tito Ricordi, suo editore. Ricevuto il soggetto, però, lo rifiutò, poiché avvertiva una sostanziale estraneità nei confronti del genere, al quale preferiva nettamente quello della commedia. Ottenuto un nuovo e più interessante soggetto, Puccini diede perciò l'incarico ad Adami di stendere un libretto, senza dialoghi parlati, in lingua italiana (il contratto prevedeva che la prima esecuzione dovesse avvenire a Vienna, in lingua tedesca), rinunciando quindi, con la benedizione di Vienna, al progetto originario. Nell'aprile del 1914 l'accordo fu firmato ma Ricordi, probabilmente insoddisfatto della clausola contrattuale che riservava i diritti per i paesi di lingua tedesca, Spagna e Sud America agli impresari viennesi, rifiutò di acquistare la partitura. Alla fine dell'anno due atti dell'opera erano già stati composti, ma lo scoppio delle ostilità e i disagi determinati dall'entrata in guerra dell'Italia, spinsero Puccini, che intanto aveva cominciato a musicare Il tabarro, a richiedere, inutilmente, la risoluzione del contratto. Terminata nell'aprile del 1916, La rondine fu poi acquistata da Sonzogno. La prima rappresentazione, a Montecarlo, con Gilda Dalla Rizza e Tito Schipa nei ruoli dei protagonisti e Ines Ferraris e Francesco Dominici in quelli di Lisette e di Prunier, registrò un esito trionfale; al contrario, la 'prima' viennese (ottobre 1920), nonostante l'accurata revisione alla quale Puccini sottopose il lavoro (che, come si vedrà, prevedeva un finale diverso), riscosse solo un tiepido successo. 

"Sola, perduta, abbandonata" da "Manon Lescaut"

Libretto di autore anonimo (cui collaborarono Giuseppe Giacosa, Luigi Illica, Ruggero Leoncavallo, Domenico Oliva, Marco Praga, Giacomo Puccini, Giulio Ricordi), dal romanzo Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut di François-Antoine Prévost

Dramma lirico in quattro atti Prima: Torino, Teatro Regio, 1º febbraio 1893 Personaggi: Manon Lescaut (S); Lescaut, sergente delle guardie del re (Bar); il cavaliere Renato Des Grieux, studente (T); Geronte di Ravoir, cassiere generale (B);

Nel mese di febbraio 1893 a distanza di otto giorni Verdi passa  le consegne a Puccini. In cartellone alla Scala il Falstaff per il 9, mentre il Regio di Torino aveva programmato per il 1 la Manon Lescaut, ottime le ragioni perché Manon fosse data prima di Falstaff: solo così l'opera di Puccini sarebbe stata valutata con la giusta attenzione. E' una storia d'amore disperata e struggente, già raccontata in musica prima da Auber poi da Jules Massenet. L'accoglienza del pubblico fu trionfale. Erano presenti tutti i migliori critici del momento, che scrissero resoconti entusiastici: Puccini aveva vinto la sua battaglia per la successione sul trono del melodramma.

"Oh mio babbino caro" da "Gianni Schicchi"

E' l'aria di Lauretta, la giovane figlia di Gianni Schicchi ed è anche l'unica breve aria per un solista che Puccini scrive per questo quadro finale del suo trittico, che dopo la tragedia di Tabarro e il suicidio di Suor Angelica, chiude in dolcezza con il matrimonio dei due giovani fiorentini. 

"Vissi d'arte" da "Tosca"

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, dal dramma omonimo di Victorien Sardou  Melodramma in tre atti Prima:Roma, Teatro Costanzi, 14 gennaio 1900 Personaggi: Floria Tosca, celebre cantante (S); Mario Cavaradossi, pittore (T); il barone Scarpia, capo della polizia (Bar); 

Il dramma Tosca di Victorien Sardou, rappresentato a Parigi nel 1887, interessò dapprima Alberto Franchetti. Nondimeno nel 1896, Franchetti cedette il soggetto a Giacomo Puccini, che terminò il lavoro, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, nell'ottobre 1899. L'opera fu rappresentata al Costanzi di Roma il l4 gennaio 1900. Seguendo la trama di Sardou, la vicenda è legata ad avvenimenti storici. Nel 1798, dopo le vittorie di Napoleone Bonaparte nella prima campagna d'Italia, truppe francesi avevano occupato Roma, soppresso il potere temporale dei papi e proclamato la repubblica. Ma allontanatosi Napoleone per la spedizione in Egitto, l'esercito napoletano di Ferdinando IV di Borbone aveva scacciato da Roma il presidio francese, abbattuto la repubblica, processato i suoi esponenti. Tosca si rifà a questi avvenimenti. 

"Addio, addio mio dolce amor" da "Edgar"

Libretto di Ferdinando Fontana, dal poema drammatico La coupe et les lèvres di Alfred de Musset Dramma lirico in tre atti Prima:Milano, Teatro alla Scala, 21 aprile 1889 Personaggi: Edgar (T), Gualtiero (B), Frank (Bar), Fidelia (S), Tigrana (Ms) Dopo Le Villi, la sua prima opera, il giovane Puccini era alla ricerca di un nuovo soggetto. Ferdinando Fontana, che era già stato il librettista delle Villi, gli propose La coupe et les lèvres di Alfred de Musset, un poema drammatico che faceva parte della raccolta Le Spectacle sans fauteuil. L'opera vide ben tre versioni: 1889, 1892 e 1905, nelle quali venne suddivisa in tre atti, invece dei quattro della prima.

All'eroina femminile positiva, Fidelia, Puccini riserva nel terzo atto una romanza ricca di emotività: il suo toccante pianto ("Addio, mio dolce amor") davanti al cadavere dell'amato. Dopo due sole repliche l'opera venne ritirata, perché Puccini potesse modificarla. Molti anni dopo, ricordando i dispiaceri legati a Edgar, Puccini scrisse all'amica Sybil Seligman: "E Dio ti Guardi da quest'opera". Il soggetto esaspera i contrasti tra virtù e peccato, colpa e redenzione, cercando di trasformare Fidelia in Micaëla e Tigrana in Carmen; mentre Edgar è una sorta di Faust, che non sa resistere alle tentazioni e cerca poi di redimersi. Le note del Requiem di Edgar, nel finto funerale, vennero scelte da Toscanini per accompagnare, nel duomo di Milano, i funerali di Puccini. 

Luisa Giannini, soprano

Nata a Viareggio, vive  attualmente a Padova, dove si è laureata a pieni voti in Lettere con indirizzo musicale. Diplomata in Canto presso il Conservatorio di Castelfranco Veneto, ha vinto numerosi concorsi lirici (Cesena, Rovereto, Vienna, “Pavarotti”) e di musica da camera (Conegliano); formatasi con Adriana Castellani-Rossi ha in seguito approfondito lo studio con Gaelyne Gabora  e Mietta Sighele. L’ampio repertorio operistico e di musica da camera ha portato Luisa Giannini ad esibirsi in numerosi teatri italiani, in opere e operette, e, in tournèes, in Cina Argentina, Perù, Germania, Francia e Spagna, cantando con importanti orchestre (Giovanile della Scala, Solisti Dauni, Filarmonia di Roma, Musichatria) e direttori (Marco Boemi, Alessandro Sangiorgi, Isaac Karabtchevski). Tra le sue registrazioni discografiche ricordiamo quelle di A.Vivaldi (“Laudate Pueri”, 1994) e di A.Lincetto (“24 melodie e altri racconti, 1997)”. Da 2 anni rappresenta la città di Padova nella manifestazione “5cities5voices”, tournèe europea itinerante tra città gemellate; i concerti sono stati registrati in 2 CD (2000 e 2001) Ha interpretato Arsinda nel  Cavaliere Errante di Tommaso Traetta (2001) 

Alessandro Sangiorgi, pianoforte

Nato nel 1960, si diploma in pianoforte presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano, proseguendo gli studi nelle classi di composizione e direzione d'orchestra. Nel 1989 effettua una tournèe in Israele, alla guida della Jerusalem Symphony Orchestra, con vivo successo di pubblico e critica. In seguito è invitato dal Teatro Municipal di San Paolo del Brasile come Direttore Residente, incarico che mantiene fino al 1993. Dal 1995 al 1998 è primo direttore ospite al Teatro Municipal di Rio de Janeiro. Durante la sua intensa attività in Brasile è invitato a dirigere anche altre tra le più importanti compagini sinfoniche del Paese, come l'Orchestra Sinfonica di Stato di San Paolo e l'Orchestra Sinfonica Brasileira, tra le altre, e registra vari concerti per la TV Cultura brasiliana; è presente anche in Europa con produzioni liriche e sinfoniche allo Stadttheater di St. Gallen, al Teatro Nazionale Croato di Spalato, al Festival Verdiano di Busseto, al Teatro Manoel di Malta, con l'Orchestra di Stato di Plovdiv (Bulgaria), con l'Orchestra Filarmonica di Stato "Dinu Lipatti" (Romania), con l'Orchestra "Guido Cantelli" di Milano, con l'Orchestra Regionale Toscana, con il Divertimento Ensemble di Milano, con i NeueVocalSolisten di Stoccarda. Dal 1996 al 1999 è direttore musicale dell'Orchestra e della Bottega Lirica di Arezzo. Dal 1998 è Direttore Ospite dell'Orchestra Sinfonica di Stato del Paranà (Brasile), dalla quale è stato scelto con voto unanime come nuovo Direttore Musicale e Direttore Artistico per la stagione 2002. Dal 1999 integra il corpo docente della Fondazione Scuole Civiche di Milano. Dal settembre 2000 è Direttore del Civico Istituto Musicale "Costa" di Vigevano.

 programma di sala a cura di Mario Mainino

INFORMAZIONI: biglietteria Teatro Cagnoni

Posta elettronica  potete inviare a concertodautunno@libero.it, mainomar@tin.it un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web.   Copyright © 2001 Mario Mainino Aggiornamento del 17/04/2002

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