Teatro Cagnoni di Vigevano,
Ridotto del teatro

"d'amor sull'ali rosee"
STAGIONE DA CAMERA 2001/2002
organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Vigevano, il Lions Club Vigevano Sforzesco con la
Galileo Servizi Via Anita Garibaldi n. 30 27029 Vigevano (PV) tel.0381-79.749 Fax0381-69.93.99

Biglietteria Teatro Cagnoni
inizio concerti: ore 21.30
La serata avrà inizio alle ore 21.30; i biglietti sono in vendita a 13 Euro presso il botteghino del Teatro Cagnoni.

7 maggio 2002

sponsor della seconda parte : Superauto Srl- concessionaria Renault  Vigevano C.so Pavia 75 - Ellebi Srl- concessionaria Opel Vigevano V.le Commercio 110 Abbiategrasso Via Dante 110 - Pasticceria Villani  Vigevano C.so Pavia 75/6 - R.G.A. informatica Srl Vigevano Via Manara Negrone, 36

Duo Henosis

Stagione concertistica 2001/2002

Ridotto  del Teatro Cagnoni - Vigevano

Martedì 7 maggio 2002 – ore 21.30

Niccolò Paganini (1782-1840)
Sonata I
in La (dal Centone di Sonate)

Introduzione   Allegro maestoso   Rondoncino

Celebrato per il ‘diabolico’ virtuosismo violinistico, il grande compositore genovese si dedicò negli giovanili soprattutto alla chitarra, per la quale scrisse anche importanti pagine solistiche. La produzione per il duo violino-chitarra è quindi copiosa e di altissima qualità. Il Centone è una collazione di pezzi composti in ordine sparso e che giunge a formare decine di numeri d’opera completi. La I sonata, la più nota, si apre con una brevissima e pomposa introduzione costituita sostanzialmente da una cadenza, seguita dalla marcia dell’Allegro maestoso, che comprende nella sezione centrale momenti di intenso lirismo. In chiusura, il brillante rondoncino ‘di bravura’ riserva agili passaggi scalari, oltre a particolari effetti coloristici e spettacolari.

Astor Piazzolla (1921-1992)
Café 1930
(da Histoire du Tango)

La suite della Storia della Tango è una sorta di compendio cronologico della sinuosa danza argentina ed il bandoneonista Astor Piazzolla ne è stato il  maestro indiscusso e universalmente riconosciuto, colui che ha portato nelle sale da concerto un ballo nato alla fine del XIX secolo nei quartieri più poveri e malfamati di Buenos Aires. Café 1930 è il terzo episodio dei quattro previsti, il più struggente, in cui il tango moderno, abbandonando gli esordi popolari, si arricchisce di soluzioni armoniche raffinate, lasciando alla chitarra ampi spazi solistici nell’introduzione e nella cadenza prima della ripresa tematica finale.

M. Camargo Guarnieri (1907-1993) Tre Danze
Dança Selvagem   Dança Negra   Dança Brasileira

Le Danze di Camargo Guarnieri sono ispirate al folclore del Brasile, forse il più ricco del mondo. La loro vitalità ritmica ricorda quelle frenetiche danze che sono il modo principale di raggiungere uno stato di gioia, estasi e possessione nelle cerimonie di culto dei negri brasiliani. Si distinguono l’una dall’altra per la coreografia e non per un ritmo particolare. Guarnieri spiegava: “Le mie danze sono suggerimenti di atmosfere".

Dança Selvagem: il titolo suggerisce “giungla” e riproduce il ritmo che Guarnieri trovò in una registrazione etnografica fatta in regioni interne. Il pezzo è frenetico dall’inizio alla fine. La sua irregolarità, l’alto livello dinamico e la costante concomitanza di sonorità per quarte, con i due strumenti in differenti ambienti tonali, danno all’opera  una qualità aspra e primitiva.

Dança Negra: è nata da una visita del compositore ad una cerimonia di “candomblé”, portato dal suo amico, lo scrittore Jorge Amado, durante un viaggio a Bahia. La chitarra esegue un ostinato per tutta la durata di questa danza. L’armonia estatica dell’ostinato, la semplicità melodica e le cinque esposizioni del doppio periodo contribuiscono al senso di cupa energia ed all’effetto di turbine ipnotico.

Dança Brasileira: questo pezzo è permeato da un insinuante ritmo di samba con la sua caratteristica gioia e leggerezza. La semplice tessitura armonica, il materiale diatonico che utilizza note ripetute nel tema e la assenza di un’artefatta sofisticazione, gli donano una qualità accessibile, popolare ed affascinante.

 (intervallo)

Johann Sebastian Bach (1685-1750) Sarabande et Double (dalla Partita I BWV 1002)

Scritta originariamente per violino solo, questa coppia di movimenti (come tutte le altre coppie di questa Partita), è costituita da una danza, qui la lenta Sarabanda, e da una sua variazione, il Double. Questi due tempi normalmente vengono eseguiti in successione, uno dopo l’altro, ma il secondo è perfettamente sovrapponibile al movimento originario, in senso armonico e contrappuntistico, per la natura stessa della variazione nel periodo tardobarocco. La sovrapposizione dei due movimenti in uno solo, affidando le note della danza o quelle della sua ornamentazione ora all’uno ora all’altro esecutore, è la proposta inedita di questa sera e sintetizza qui emblematicamente l’idea stessa che sta alla base del Duo Henosis, a partire dal nome stesso dell’ensemble: Henosis nel suo significato di Unità.

David Leisner  (vivente) Dances in the Madhouse
Tango Solitaire    Waltz for the Old Folks    Ballad for the Lonely   Samba!

L’ispirazione per questa suite in quattro movimenti è stata data dalla litografia intitolata “Dances in the Madhouse” (Danze nel Manicomio) dell’americano George Bellows, del  1917. In essa, quattro gruppi di ‘ospiti’ dell’istituto sono messi in evidenza. Il compositore decide di dedicare una danza ad ognuno di loro. “Tango Solitaire”   (“Il Tango solitario”) è ispirato da una donna che danza con eleganza, da sola; “Waltz for the Old Folks” (“Valzer per i vecchietti”) da una coppia felice, che sembra essere perfettamente a suo agio nella pazzia. Alla dimenticata, trascurata e disperata coppia di donne sedute in un angolino viene dedicata la “Ballad for the Lonely” (“Ballata per i  solitari”), mentre l’ultima “Samba” è dedicata ad una coppia di mezza età che balla una danza sfrenata e vertiginosa.

Sergeij Rachmaninov  (1873-1943) 

Vocalise

Vocalise è uno dei pezzi cameristici più famosi di Rachmaninov,  di origini russe e naturalizzato statunitense, eclettico e tardoromantico compositore nel cuore del XX secolo. Adattato per diversi strumenti dallo stesso autore e con accompagnamento di pianoforte, il brano viene quindi proposto qui a pieno titolo nella nuova veste per violino e chitarra. Il nome stesso del pezzo richiama il ricordo di una melodia senza parole: un lontano canto di pura e appassionata bellezza, armonizzato da una successione senza fine di modulazioni e colori che esaltano la nostalgica linearità di una fresca e libera invenzione e continua re-invenzione melodica.

Manuel De Falla (1876-1946)

Danza Española (da La Vida breve)

Il programma si chiude questa sera con la spumeggiante danza di De Falla, tratta dal balletto La Vida breve, in cui si coniugano spunti veristi (e quindi in realtà accenti accademici di gusto solo apparentemente popolare) e la più schietta tradizione spagnola. La Danza spagnola innesca subito un turbine ternario ritmicamente serrato, in cui gli spunti tematici passano da uno strumento all’altro in una stretta serie di ambientazioni armoniche giustapposte ed ispanicamente idiomatiche. Solo nella sezione centrale una nuova idea melodica viene affrontata con respiro più disteso, che viene però subito chiuso dalla ripresa del colore ‘battente’ iniziale che si tuffa nel finale ancor più vivace.

Programma a cura di Alessandro Sangiorgi

INFORMAZIONI: biglietteria Teatro Cagnoni

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