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Cultura e Spettacolo
a cura di Mario Mainino

Focus on

Sommario
 

W  VERDI un solo grande amore!! La vita e i libretti di tutte le sue opere.

Opere liriche al Castello Sforzesco di Vigevano   luglio 2001 foto, presentazione e commenti sulla manifestazione
il programma della ..

Stagione 1996/1997
al
Teatro Cagnoni di Vigevano

www.concertodautunno.it & www.vigevano.net

presentano il calendario eventi


Data/Evento


COMUNE DI VIGEVANO
21 e 22 Dicembre 1996
Piazza Ducale e Teatro Cagnoni
LE STORIE DI NATALE
Musica e teatro della tradizione natalizia

Sabato 21 dicembre 1996
ore 15,30 Piazza Ducale
STORIA BELLISSIMA DI NATALE
Un presepe, i burattini e l'organo di Barberia con Massimo J. Monaco
ore 16,30 Teatro Cagnoni
PINOCCHIO
Spettacolo musicale per attori, pupazzi e... un burattino di legno
con Teatro del Drago

Domenica 22 Dicembre 1996
in mattinata alle frazioni
Piccolini, Sforzesca e Morsella
ore 14,30 Istituto de Rodolfi
ore 15,30 Piazza Ducale
e vie del centro storico
VENITE PASTORI
Melodie natalizie per cornamuse itineranti
con Gabriele Coltri, Marc Novara e Patrick Novara
ore 16,30 Teatro Cagnoni
LA SANTA NOTTE DELL'ORIENTE
Canti e musiche tradizionali di Natale e dell'Epifania
con I Barabàn
SPETTACOLI AL TEATRO CAGNONI:
posto unico L. 5000 Prevendita biglietti presso il Teatro Cagnoni, c.so Vittorio Emanuele 45

Vigevano Concerti per Natale

Vigevano Concerti per Natale

Vigevano Concerti per Natale

Vigevano Concerti per Natale


01/11/1996

La Contemporanea 83
Dal matrimonio al divorzio
di Feydeau

27/11/1996

Teatro Diana Or.I.s. Napoli
Non ti pago
di E.De Filippo

09/12/1996

Atlandite Produzioni srl
Uno sguardo dal ponte
di A.Miller

17/12/1996

A.GI.DI.scarl
La stanza dei fiori di china
di G.Cabella

16/01/1997

Glauco Mauri srl
La tempesta
di W.Shakespeare

27/01/1997

A.G.R.Milano
Mandala
di D.Erzalow

01/02/1997

Chi è di scena snc
E fuori nevica
di Vincenzo Salemme

07/02/1997

Go.IGEST srl
Gaber 96/97
di Giorgio Gaber

18/02/1997

Teatro Eliseo di Roma
Il gioco delle parti
di Luigi Pirandello

28/02/1997

Tuttoteatro srl
Can Can
di Cole Porter

18/03/1997

Compagnia di Pino MIcol
Cyrano De Bergerac
di Rostand





NOTE ALLA STAGIONE DAL LIBRETTO UFFICIALE



INVITO A TEATRO

1-3 Novembre 1996
La Contemporanea 83
DAL MATRIMONIO AL DIVORZIO
di Feydeau
con Sergio Fantoni

27-28 Novembre 1996
Teatro Diana Or.i.s. Napoli
NON TI PAGO
di E. De Filippo
con Carlo Giuffrè

9-10 Dicembre 1996
Atlantide Produzioni s.r.l.
UNO SGUARDO DAL PONTE
di A. Miller
con Michele Placido

17-18 Dicembre 1996
A.GI.DI.s.c.a.r.l.
LA STANZA DEI FIORI DI CHINA
di G. Gabella
con Angela Finocchiaro

16-17 Gennaio 1997
Glauco Mauri s.r.l.
LA TEMPESTA
di W. Shakespeare
con Glauco Mauri, Roberto Sturno

27-28 Gennaio 1997
A.G.R. Milano
MANDALA
di Daniel Ezralow

1-2 Febbraio 1997
Chi è di Scena s.n.c.
... E FUORI NEVICA
di Vincenzo Salemme
con Vincenzo Salemme

7-8-9 Febbraio 1997
GO.IGEST s.r.l.
GABER 96/97 - Canzoni e monologhi di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
con Giorgio Gaber

18-19 Febbraio 1997
Teatro Eliseo Roma
IL GIOCO DELLE PARTI
di L. Pirandello
con Umberto Orsini

28 Febbraio 1997
1-2 Marzo 1997
Tuttoteatro s.r.l.
CAN CAN di Cole Porter
con Ernesto Calindri

18-19 Marzo 1997
Compagnia di Pino Micol -Roma
CYRANO DE BERGERAC
di Rostand
con Pino Micol

Cari amici, benvenuti al Cagnoni e grazie. Vi dico grazie perché è grazie alla vostra presenza ed al vostro contributo che anche quest'anno possiamo aprire il sipario di questo splendido edificio. Edificio che non è ancora del tutto restaurato. Ed a questo proposito abbiamo chiesto alla Amministrazione di operarsi per il completamento dei lavori, ricevendo assicurazioni più che positive.
Dal giorno della sua riapertura il pubblico del Cagnoni è in continuo aumento e speriamo che continui così. Questo ci permetterebbe programmi più ambiziosi. Il Cagnoni nelle due stagioni passate ha ospitato spettacoli di prosa, di musica, manifestazioni legate alla cultura nazionale e cittadina. Insamma tutte le testimonianze più vive della nostra vita. Continueremo su questa strada.
I vecchi amici del Cagnoni sanno quanto io tenga a sottolineare la fondamentale funzione che un teatro svolge in una comunità. E' in questo luogo, nei suoi giochi, nelle sue parole che si riconoscono e si accettano le regole di un vivere insieme rispettoso e tollerante. Pensate: si ascolta per quasi due ore in silenzio! E' miracoloso nel frastuono della vita di oggigiorno. Anche quest'anno la stagione di prosa mi sembra di grande qualità. Grandi autori, italiani e stranieri, novità e grandi interpreti, tra i migliori del panorama nazionale. C'è la sezione "Altri percorsi" che testimonia la grande qualità di un teatro che per diversi motivi si colloca in un'area più innovativa e di grande interesse. Grazie ancora e buon divertimento.
Sergio Fantoni

1-3 Novembre 1996
LA CONTEMPORANEA 83
DAL MATRIMONIO AL DIVORZIO
di Feydeau con Sergio Fantoni
Con il titolo complessivo di "Dal matrimonio al divorzio", Georges Feydeau raccolse cinque atti unici che concludevano una carriera sbalorditiva, ricca di emozionanti successi.
E1 un viaggio nella vita della coppia, guardata con un malinconico disincanto, uno Strindberg comico, che si sprofonda negli usuali inferni domestici.
Lo spettacolo unirà i quattro atti, seguendo una traccia "unica", come se si trattasse di un percorso attraverso stagioni diverse di una stessa coppia, che, da un inizio difficile di convivenza ai sempre più frequenti e tumultuosi litigi, non perde l'abitudine alla reciproca tortura. I coniugi di Feydeau non conoscono infatti momenti di abbandono o crisi di resipiscenza; procedono, imperterriti, sulla strada delle loro grette convinzioni e sono disposti a tutto pur di veder realizzati i loro progetti, all'insegna di uno schietto e non negato egoismo. Denaro e successo sono gli dei ai cui altari sacrificano esemplari tipici di una borghesia (quella francese della fine secolo) che coltivava i propri vizi con suprema indifferenza. Ma nella loro pervicace meschinità, nella loro mediocrità ottusa, essi riflettono una mentalità e un comportamento che caratterizzò, oltre alla Francia del "siede stupide" gran parte dell'Europa di quel tempo.

27-28 Novembre 1996
TEATRO DIANA OR.I.S. - NAPOLI
NON TI PAGO
I grandi autori (pochi) hanno scritto commedie che saranno sempre moderne. Eduardo, negli anni '40, scriveva per la "Compagnia Umoristica i De Filippo" e nonostante la forte incidenza comica di Peppino, si intravedevano già quelle componenti "tragiche" del suo teatro; negli ultimi anni di quella compagnia io credo che Eduardo soffrisse un po' l'obbligo di quello "umoristico" e infatti "Non ti pago" è l'ultima commedia "comica" che scrive, perché nel '42 conclude la sua "Cantata dei giorni pari" con "Io l'erede", commedia che già contiene cadenze pirandelliane. E nel 1945 con "Napoli Milionaria" da il via al suo Teatro, libero da ogni condizionamento. Quando Eduardo scrisse "Non ti pago" non era contento del titolo, infatti dirà: "La commedia ha un titolo terra terra, un titolo che può attirare l'attenzione del pubblico, ma che non è pertinente alla drammaticità del caso". E quindi il caso, ora, di evidenziare quella drammaticità che Eduardo invocava. Evidenziare la follia e il delirio da gioco del lotto, il problema sulla proprietà legittima dei "sogni" (Freud, diceva Eduardo, non avrebbe avuto nessun problema se fosse nato a Napoli, perche qui i sogni non sono mai un mistero) ma soprattutto bisogna mettere in luce un tema principale del suo teatro: il conflitto individuo società. Tutto questo naturalmente bagnato nel mare magnimi della Commedia dell'Arte che Eduardo non ha mai rinnegato. Quindi... su il sipario e buon divertimento!
Carlo Giuffrè

9-10 Dicembre 1996
GLAUCO MAURI S.R.L.
UNO SGUARDO DAL PONTE
di E. De Filippo con Carlo Giuffrè
di A. Miller con Michele Placido
Arthur Miller aveva sentito raccontare questa storia da chi aveva visto e conosciuto il vero protagonista della vicenda.
Per anni, sensazioni e significati, rimasero in fondo alla sua memoria, fino a germinare in ''Uno sguardo dal ponte" e dare vita così a Eddie Carbone. Sebbene non si narrino le imprese di un eroe, né i conflitti tra bene e male, nel dramma alita un senso dì tragedia, che spinge verso l'ineluttabile, a compimento Ji un disegno del destino.
La passione devastante e contraria ad ogni principio morale che anima Eddie accende in lui un egoismo cieco ed irrazionale che Io conduce alla morte. I suoi passi sono narrati al pubblico in una sorta di cronaca da chi, pur partecipando all'azione, non riesce a deviarne il corso, dichiarando l'impotenza che paralizza gli esseri umani di fronte agli orrori che ci attendono in fondo ai nostri atti e che in vario modo, nonostante tutto, continuiamo a giustificare. Vite semplici che si intrecciano per la sopravvivenza; emozioni possibili ed impossibili che il cuore umano mitre con accanimento, nonostante i limiti che la natura, la ragione e la legge impongono.
Sotto l'ordine dei codici, il disordine delle passioni in un mare turbolento che trascina l'anima fino al naufragio. La superficie codificata nasconde esigenze primordiali che spaziano da un estremo all'altro, toccando vette altissime ed imparentando cosi Eddie Carbone con un eroe classico.
Dietro il suo gergo quotidiano, riconosciamo di più di quanto la parola racconti. Al di là di una "ragione dell'anima" semplicemente espressa o solo sfiorata esiste una mole di sentimenti ai quali la scarna espressione di essi non toglie quella virulenza che infiamma anche il semplice... saluto.
Intorno a questa vicenda un mondo nuovo, diverso, ostile, alieno, un terreno non consono, un habitat improprio che esalta la tinta delle passioni e in cui la voce del cuore, eternamente identica nel tempo e nello spazio, è l'unica voce familiare, benché ci parli di cose dolcissime ma impossibili e rovinose.
Teodoro Cassano

17-18 Dicembre 1996
A.GI.DI. S.C.A.RX.
LA STANZA DEI FIORI DI CHINA
di G. Gabella con Angela Finocchiaro
È possibile diventare intelligentissimi pur rimanendo assolutamente stupidi? Giancarlo Gabella (autore) Angela Finocchiaro (interprete) e Ruggero Cara (regista ) sono convinti di si.
Se l'intelligenza dipende da un buon funzionamento del cervello, e se il cervello è assimilabile ad un macro-computer (come molti scienziati volentieri ammettono), allora il problema di trasformare una persona non intelligente in una persona intelligente, rientra nelle possibilità della scienza.
Altro discorso va fatto per la stupidità, che non consiste nell'incapacità di capire, ma in quella di disporre liberamente e creativamente delle proprie capacità intellettive.
Nel prendere spunto da "Fiori per Algernon" di Daniel Keyes, Giancarlo Gabella si era posto, una dozzina di anni fa, questo problema; e prendendone spunto, ne aveva contemporaneamente preso le distanze.
Così era nata la prima edizione de "La stanza dei fiori di china", storia di una ragazza stupida che diventa intelligente restando completamente, irreparabilmente stupida.
A renderla intelligente ci ha pensato la scienza, a mantenerla stupida la sua "essenza metafisica" immutabile, sulla quale nessun bisturi o nessuna ingegneria genetica può o potrà mai intervenire.
A distanza di anni (oggi, che ormai brandelli di intelligenza artificiale sono a disposizione di chiunque in forma di Personal computer) è parso utile e interessante riproporre la pièce, ampiamente riscritta riallestita non più alla luce della fantascienza, ma dei dati correnti della nostra vita comune, delle nostre concrete attese e delle nostre illusioni.

16-17 Gennaio 1997
GLAUCO MAURI S.R.L.
LA TEMPESTA
di W. Shakespeare con Glauco Mauri, Roberto Sturno
Che cos'è "La tempesta"?
Un isola deserta dove gli uomini si incontrano per ritrovare sé stessi e scoprono la grazia della comprensione e del perdono. Un' isola di speranze dove il bene prende il posto dell'odio, l'amore puro di due ragazzi risveglia sentimenti dimenticati e dove l'uomo grida il suo bisogno di essere sé stesso, non schiavo dell'idea che gli altri vogliono avere di lui.
Tutto questo è "La tempesta": un fantastico caleidoscopio di dolore e di comicità, di crudeltà e di tenerezza. Insomma tutto il fango e il ciclo che è racchiuso in quella povera creatura che è l'uomo. Molti dicono che "La tempesta" sia il capolavoro di Shakespeare... io non lo so, ma tutto è superato da una commossa e a volte disperata meditazione sulla condizione umana.
Ho interpretato molti testi shakespeariani ma in nessuno come nella "Tempesta" la difficoltà di attore e di regista mi è apparsa tanto sfuggente; Non si tratta di raccontare una storia che ci parli della vita ma è come raccontare il mistero della vita.
Glauco Mauri

27-28 Gennaio 1997
A.G.R. - MILANO
MANDALA
di Daniel Ezralow
Mandala è il complesso delle relazioni che intercorrono tra il mondo delle percezioni, il mondo del corpo e il mondo delle emozioni.
Il nostro rapporto con il mondo delle percezioni è detto Mandala esterno; quello con il mondo del corpo è detto Mandala interno; e il nostro rapporto con il mondo delle emozioni è detto Mandala segreto.
10 sto cercando nuovi modi. Una nuova stanza. Una forma di stanza che possa cominciare ad esprimere l'astratto non attraverso i modi e le forme del balletto classico ma attraverso un coinvolgimento totale, sensuale e spirituale insieme. Un film vivo. La sinestesia è l'impollinazione incrociata dei sensi, ove ciascun senso è utilizzato per stimolare un altro. I miei esperimenti tendono a combinare insieme immagini, suoni e gesti per provocare questa sinestesia.
11 teatro mi offre un'arena sulla quale scavare più a fondo nel nucleo centrale della creazione artistica per trovare forme armoniose grazie alle possibilità che la tecnologia moderna ci offre. Quello che voglio è sfidare la tecnologia del video e dei computers non per ottenere dei nuovi effetti ma per dare più spazio al cuore . Vedere, udire, annusare, toccare, sentire, per un'esaltazione del mio cuore-mente e per l'esperienza corporea del Mandala. Il Mandala è un percorso, un viaggio senza meta.
Daniel Ezralow

1-2 Febbraio 1997
CHI È DI SCENA S.N.C.
...E FUORI NEVICA
di Vincenzo Salemme con Vincenzo Salemme
Cico... Stefano... Enzo... il notaio...
Tre fratelli: Enzo, Cico, Stefano.
Enzo, musicista di scarso livello, Cico, affetto da una strana forma di autismo, Stefano, "il normale", ossessionato da un eccessivo senso di responsabilità.
Non hanno il padre che li lasciò quando erano piccoli. La madre è morta da poco. Ha lasciato ai figli una discreta eredità da dividere in tre parti uguali ponendo, però, una condizione: Enzo e Stefano si prenderanno cura per sempre del loro sfortunato fratello Cico. Questa è la partenza della commedia che si svolgerà in due atti, sempre all'interno della casa materna, coprendo un arco di tempo immaginario che va dal 20 agosto al 20 settembre, tutta giocata sulle difficoltà di una convivenza coatta e sulla incompatibilità di tre caratteri così diversi tra loro.
Cico, con la sua strana pazzia che lo rende imprevedibile, si sdoppia continuamente immedesimandosi di volta in volta in un personaggio diverso.
Enzo, pigro e indolente, giocatore di cavalli, gigolò di provincia, non ha nessuna intenzione dì stare dietro a quello strano fratello che vede scendere la neve d'estate, che mangia purè in quantità industriale e pretende di essere accompagnato al bagno per fare i bisogni, Stefano dovrà sposarsi tra un mese, innamorato pazzo, terrorizzato dall'idea che il matrimonio possa saltare, cerca di mettere in riga Enzo, imponendogli dei turni di assistenza per Cico, così da rispettare le ultime volontà della madre.
Riuscirà l'innato legame fraterno a tenere uniti i tre personaggi contrastanti? Enzo e Stefano si libereranno di Cico o vincerà l'affetto che li lega a lui?

7-8-9 Febbraio 1997
GO.IGEST S.R.L.
GABER 96/97
CANZONI E MONOLOGHI
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini con Giorgio Gaber
Per la stagione 96/97 Gaber e Luporini banno elaborato uno spettacolo d'intervento che prende le mosse da una considerazione semplice e basilare: l'assoluta mancanza di senso collettivo. Tale mancanza, che si è progressivamente accentuata negli anni, ha portato l'individuo all'isolamento più totale.
Ed è normale che sia così. L'uomo può vivere con gli altri e per gli altri solo quando sente un forte senso di appartenenza a qualcosa (sia che si tratti di tribù, gruppo o paese), quando cioè esiste un vero legame sociale che gli da la consapevolezza della sua utilità collettiva. Fuori da queste condizioni c'è solo la ricerca più o meno spudorata del proprio vantaggio: un egoismo incontrollato e dilagante che lo porta all'assenza più totale di qualsiasi slancio disinteressato. Gaber e Luporini ci parlano proprio di queste assenze: assenza di vita collettiva, assenza di obiettivi morali, assenza totale di pensiero, di un pensiero vero, capace di occuparsi del mondo e non solo di sé stessi. Quello che una volta si chiamava "il pensiero" è ridotto, nella migliore delle ipotesi, ad un "giocare all'uncinetto con le opinioni". Ma c'è di peggio: nella maggior parte dei casi si tratta di un volgarissimo mercato, nemmeno più di opinioni, ma di chiacchiere e pettegolezzi che circolano, si rincorrono, si scontrano con una violenza mai vista. Ma ogni contrapposizione risulta assolutamente irreale perché non ha dietro alcun pensiero, se non quello della propria affermazione personale. E paradossalmente, quanto più mancano le idee, quanto più c'è bisogno di inventare contrapposizioni isteriche. Non si tratta comunque dì uno spettacolo di rimpianto o di annichilimento. Al pessimismo spietato delle analisi si oppone la grande resistenza del soggetto, proprio come se gli uomini fossero dotati di energie inesauribili con cui potrebbero anche stabilire una base mìnima d'accordo, e ritrovare un senso collettivo basato, se non su delle certezze, perlomeno su alcuni "no" essenziali.

18-19 Febbraio 1997
TATRO ELISEO - ROMA
IL GIOCO DELLE PARTI
di L Pirandello con Umberto Orsini
"Il giucco delle parti"" sembra da anni - e probabilmente lo è - una commedia chiusa, inaccostabile, bloccata da una interpretazione storica: quella che la Compagnia dei Giovani diede trenta anni fa circa con il contributo di Giorgio De Lullo regista, Pier Luigi Pizzi scenografo, Romolo Valli, Rpssella Falk e Carlo Giuffrè nei ruoli principali. E se negli anni successivi e più recenti, registi come Sbragia e Marcucci avevano guidato attori come Aroldo Tieri e Alberto Lionello ad affrontare questo testo, è fuor di dubbio che i loro spettacoli avevano in qualche modo dovuto fare i conti con l'edizione dei ""Giovani"" e che da essa ne avevano tratto un'ispirazione molto marcata. La vicenda di Leone Gala che - pur vivendo separato dalla moglie Silia - non sì sottrae al proprio ruolo di marito quando è chiamato a rispondere con una sfida a duello ad un'aggressione subita dalla moglie, salvo poi costringere l'amante di lei, l'amico Guido Venanzi, a battersi al posto suo in quanto parte attiva del loro triangolo, è da trent'anni scenicamente immersa in atmosfere eleganti e vagamente metafisiche in cui - tra aforismi da raisonneur e toilettes sofisticate questi adulteri un po' improbabili danno vita al loro grottesco gioco delle parti.
28 Febbraio -1-2 Marzo 1997
TUTTOTEATRO S.R.L.
CAN CAN
di Cole Porter con Emesto Calindri
Il ""Musical"" prende lo spunto dal ritorno, verso la fine dell'Ottocento, di un certo tipo di ballo (appunto il ""Can-can"") che era misteriosamente scomparso durante quel secolo. Il suo ritorno provoca scandalo e panico presso un certo perbenismo parigino e grande divertimento invece nei caffè-concerto e nelle sale popolari, poiché viene considerato ballo troppo audace, scostumato, lascivo, volgare, incivile, e peggio (o meglio) ancora. Can-can apparve a Broadway nel 1953: canzoni di Cole Porter (musica e parole), dialoghi e soggetto di Abe Burrows, coreografìe di Michael Kidd, Lo spettacolo si è replicò per molte stagioni e ne venne in seguito ricavato l'omonimo film (regia di Walter Lang) con Shirley Mac Laine, Frank Sinatra, Maurice Chevalier, Louis Jourdan e Juliet Prowse.
E' inutile dire che nel personaggio dell'appassionato Giudice di Tribunale, amante raffinato dell'Arte e soprattutto delle belle donne, vi sarà -così come nel film era Maurice Chevaiier- un inedito ineffabile sornione Ernesto Calindri. Ma il fascino e la sorpresa saranno dati delle indimenticabili canzoni di Cole Porter che sono la struttura portante dello spettacolo: tra queste non si possono non ricordare ""C'est Magnifique!"", ""I Love Paris"", ""Can Can"", ""It's Ali Right Witb Me"" per citarne alcune soltanto.
Filippo Crivelli
18-19 Marzo 1997 COMPAGNIA DI PINO MICOL - ROMA CYRANO DE BERGERAC di Rostand con Pino Micol Dopo circa 15 anni dall'ultima delle trecentocinquanta rappresentazioni, torna, richiesto quanto mai, il Citano di Scaparro - Micol, nella sola traduzione in prosa esistente in italiano, quella di Franco Cuomo. Lo spettacolo ebbe grande fortuna in Italia, dove, a Roma e Milano, fu rappresentato per ben due stagioni, e all'estero, in particolare a Parigi, al T.N.R, dove la critica lo salutò come il Girano più completo mai apparso sulle scene parigine. L'apprezzamento in Italia è ancora molto forte e il ricordo di chi lo vide e lo amò è tale, che regista e interprete intendono riproporre -pur con gli aggiornamenti imposti da 15 anni di maturazione - proprio quello spettacolo che da tanti anni si sentono richiedere. La traduzione di Cuomo, slegata dal!'obbligo del verso, da al testo una freschezza e immediatezza difficilmente riscontrabili nella antica traduzione di Giobbe. Insieme al maquillage del testo, che risulta così agilissimo e facilmente comprensibile, si è operato anche uno svecchiamento dello spettacolo che è scarno, veloce, crudele nel susseguirsi delle scene senza respiro, appassionatissimo nelle famose scene d'amore che hanno perso ogni senso di caramelloso e di ""sentimentale "" per acquistare in verità e spesso in sincera commozione. La lunare pedana lignea e gli oggetti che calano dall'alto sostenuti da bianche corde, danno velocità e magia alla modernissima favola della bellezza che si scontra con l'intelligenza e l'interpretazione generosa e ironica, tenera e straziata di Micol non manca di punte di irresistibile divertimento.


Teatro Cagnoni
COMUNE di VIGEVANO
AMICI della MUSICA
STAGIONE DI MUSICA SINFONICA 1996-1997


Venerdì 10 Gennaio 1997 - ore 21
Direttore: Aldo Ceccato
Pianoforte: Michele Campanella
Maestro del coro: Mino Bordignon
Beethoven Le creature di Prometeo, overture
Concerto per pianoforte (dal conc. per vl. op. 61)
Brahms Naenie per coro e orchestra
Schicksal slied per coro e orchestra
Orchestra "I POMERIGGI MUSICALI" di Milano
CIVICO CORO FILARMONICO di Milano

Giovedì 23 Gennaio 1997 - ore 21
Direttore: Alberto Veronesi
Stravinskjj Orpheus
Beethoven Sinfonia n. 4 in Si bemolle maggiore
Orchestra "I POMERIGGI MUSICALI" di Milano
Orchestra "GUIDO CANTELLI" di Milano

Mercoledì 5 Febbraio 1997 - ore 21
Direttore: Alberto Veronesi
Flauto: Mario Ancillotti
Violino: Antonello Manacorda
Donatoni: Puppenspiel n. 3 (la esecuzione a Milano)
Prokofev: Concerto per violino e orchestra n. 2 in Sol minore
Schumann Sinfonia n. 2 in Do maggiore
Orchestra "I POMERIGGI MUSICALI" di Milano
Orchestra "GUIDO CANTELLI" di Milano

Venerdì 21 Febbraio 1997 - ore 21
Direttore: Friedrich Haider
Soprano: Renata Scotto
Schubert: Rosamunda, overture
Wagner/Henze: Wesendonk Lieder
Mahler/Schoenberg: Lieder eines fahrenden Gesellen
Orchestra "I POMERIGGI MUSICALI" di Milano

Venerdì 21 Marzo 1997 - ore 21
Direttore: Bruno Giuranna
Ghedini: Concerto grosso
Mozart: Sinfonia KV 550 in Sol minore
Schubert/Mahler La Morte e la Fanciulla
Orchestra "I POMERIGGI MUSICALI" di Milano
Orchestra "GUIDO CANTELLI" di Milano

Giovedì 10 Aprile 1997 - ore 21
Direttore: Nicholas Cleobury
Percussioni: Maurizio Benoma
Violoncello: Rocco Filippini
Maxwell Davies Ojai Festival Overture (la esecuz. italiana)
Mac Millan Veni, veni, Emmanuel per percussione e orchestra (la esecuzione italiana)
Elgar: Concerto per violoncello in Mi minore
Orchestra "I POMERIGGI MUSICALI" di Milano
Orchestra "GUIDO CANTELLI" di Milano

Domenica 18 Maggio 1997 - ore 21
Direttore: Marcello Panni
Maestro del Coro: Mino Bordignon
Schubert I Due Gemelli, Singspiel in un atto (la esecuzione italiana)
Orchestra "I POMERIGGI MUSICALI" di Milano
CIVICO CORO DA CAMERA di Milano

Venerdì 23 Maggio 1997 - ore 21
Direttore: Aldo Ceccato
Pianoforte: Aldo Ciccolini
Bettinelli Quadruplum
Schumann Concerto per pianoforte in La minore
Mendelssohn Sinfonia n. 3 "Scozzese" in La minore op. 56
Orchestra "I POMERIGGI MUSICALI" di Milano


Sinfonica 1996-1997 Cagnoni

Sinfonica 1996-1997 Cagnoni

Sinfonica 1996-1997 Cagnoni

Sinfonica 1996-1997 Cagnoni