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18/07/2025 15:33
Colpire le mafie dove fa più male: nei beni, nel potere, nella ricchezza accumulata con l’illegalità. È con questo spirito che Regione Lombardia ha celebrato venerdì 18 luglio, al Belvedere della regione, la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a 33 anni dalle stragi.
L'iniziativa non è stata soltanto un’occasione commemorativa, ma un momento di confronto sul valore concreto della legalità. Al centro, l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie: immobili e strutture che da simboli di potere criminale tornano oggi alla collettività.
In Lombardia, grazie a un investimento regionale di quasi 10 milioni di euro, sono oltre 140 gli immobili confiscati recuperati e destinati a nuovi scopi: diventano alloggi per famiglie fragili, spazi per minori in difficoltà, case per anziani o studenti universitari. Non solo welfare: molti di questi luoghi ospitano anche attività imprenditoriali o ambientali, in un modello che fa rete tra enti locali, associazioni e cittadini.
Un’azione quella di regione che è anche culturale: con l’istituzione delle prime borse di studio che verranno assegnate a dicembre durante gli stati generali per la legalità intitolate ai due magistrati, per coinvolgere le nuove generazioni nel contrasto alla criminalità.
In un panorama ancora segnato dalla presenza delle mafie, la Lombardia prova così a dare una risposta concreta: trasformare la memoria in azione quotidiana, restituendo dignità ai territori e colpendo le mafie dove più brucia. Perché, come insegnavano Falcone e Borsellino, la legalità si costruisce ogni giorno.