19/06/2025 16:34
Quella del 2025, ormai alle porte, sarà una delle vendemmie più complesse per l’Oltrepò . E non, fatti i debiti scongiuri, per fattori climatici o legati ad altre calamità, come accaduto l’anno scorso con l’emergenza peronospora che decimato i raccolti. Quella che andrà in scena sulle colline pavesi si prospetta molto complicata per le sempre crescenti difficoltà sul fronte della cooperazione. Quel sistema che ha fatto del territorio il primo bacino di produzione della Lombardia e che, negli ultimi decenni, ha garantito l’assorbimento di enormi quantità di uve e che oggi sembra vacillare.
L’accordo inedito tra l’imbottigliatore Losito Guarini e la cantina sociale Torrevilla è lì a dimostrarlo. La fiducia da parte di diversi agricoltori nella principale cantina cooperativa, Terre d’Oltrepò, sembra essersi ridotta, con molti viticoltori che guardano altrove per conferire i proprio raccolti.
Le voci, spesso non confermate, e e le indiscrezioni, si rincorrono, tra richieste di sfiducia all’amministrazione e smentite dei vertici, tra fantomatici fondi d’investimento pronti a entrare per salvare la cooperativa con la benedizione di esponenti regionali e speranze di rilancio del territorio.
E non è un caso, forse, che una delle principali associazioni di categoria, Coldiretti, abbia deciso di tenere la propria assemblea annuale proprio tra i vigneti pavesi.
A partire dalle 18 di giovedì gli esperti del settore, tra cui la nuova responsabile nazionale del settore Diana Lenzi, si confrontano sulle prospettive dell’annata agraria, con un focus sulla situazione del comparto, dal rilancio della spumantistica e alle malattie della vite, mentre i grappoli d’uva si ingrossano di giorno in giorno e la vendemmia, inesorabilmente, si avvicina.