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18/06/2025 22:07
No ad accordi sulle importazioni di riso a dazio agevolato dai Paesi in via di sviluppo, senza clausole di salvaguardi automatica sui prodotti italiani ed europei. Esultano le associazioni di rappresentanza dei risicoltori, dopo che il Parlamento europeo, in una lettera inviata agli eurodeputati, ha rifiutato con fermezza qualsiasi ipotesi di accordo, in vista dei futuri negoziati, che non tutela il Made in Italy.
Secondo quanto reso noto da Coldiretti e Filiera Italia, nell’ultima campagna si è registrata una vera e propria invasione di prodotti asiatici a dazio zero, sul mercato europeo. All’inizio di giugno le importazioni di riso dalla Cambogia e dal Myanmar sono cresciute infatti del 13% rispetto a un anno fa, con un +40% del riso Indica.
Si chiede quindi di attivare automaticamente clausola, una volta superate le importazioni rispetto al valore di riferimento precedente. Secondo un’analisi di Coldiretti, oggi oltre il 60% del riso importato dall’Italia è di origine cambogiana. L’Italia garantisce inoltre il 50% dell’intera produzione di riso europeo.
Inoltre, fa sapere l’Ente Risi, nella scorsa campagna di commercializzazione sul mercato europeo circa 480mila tonnellate di riso lavorato proveniva dai Paesi meno avanzati. La clausola di salvaguardia automatica sarebbe quindi un modo per evitare vendite sottocosto di riso sul mercato, con arrivi incontrollati di prodotti stranieri, ai danni degli agricoltori europei, che si ritroverebbero senza alcuno strumento di difesa.
Una volta applicata la clausola, dovrà seguire il principio di reciprocità necessario per tutelare la filiera e i consumatori, un valore ritenuto fondamentale secondo la presidente dell’Ente Risi, Natalia Bobba, e necessario per poter competere.