Eventi a Vigevano:

Dal 09-03-2025 al 19-10-2025
AMORI E PASSIONI - Attualità del melodramma

Vedi tutti

Grazie a

Cerca nel sito

Cerca telefono

cognome o nome azienda

Videonews


02/09/2025 16:15
Un verdetto che mette fine a una vicenda lunga un anno e mezzo. Il Tar ha dato ragione al Comune di Milano nello stop ai monopattini elettrici di Bolt. L’azienda, che nel 2023 aveva vinto il bando grazie a caschi obbligatori e ruote più larghe, non ha rispettato i tempi né le condizioni promesse: flotte incomplete, mezzi con caratteristiche diverse da quelle dichiarate e nessun casco a disposizione. Le difficoltà di approvvigionamento addotte dall’azienda non sono state ritenute una valida scusa: per i giudici si tratta di normali rischi d’impresa. Così, dal 29 febbraio 2024, i monopattini Bolt sono spariti dalla città.
Ma non è un caso isolato. Milano, pioniera dello sharing in Italia, ha visto negli anni un ricambio continuo di operatori. I monopattini di Bird, Helbiz, Voi, GoVolt, e più di recente Bolt, hanno fatto la stessa fine delle bici gialle di Ofo o degli scooter di Cityscoot e Acciona: ritirati per difficoltà economiche, scarsa redditività o regole sempre più stringenti.
La fotografia attuale parla di 14mila biciclette, meno di 2mila motorini, circa 2.500 auto e 6mila monopattini, questi ultimi suddivisi tra pochi grandi player come Lime e Dott, che resistono grazie a fusioni e capitali più solidi. Numeri comunque inferiori a quelli del 2019 e del 2023, quando l’offerta era ben più ampia.
Lo sharing a Milano non è morto, ma arranca. Costi elevati, manutenzione quotidiana, vandalismi e concorrenza hanno messo fuori gioco i più fragili. Intanto l’auto privata resta il mezzo preferito da molti milanesi, frenando il sogno di una mobilità davvero green.
Milano continua a inseguire il sogno della mobilità sostenibile, ma tra ricorsi, flop aziendali e regolamenti sempre più stringenti, il percorso dello sharing appare tutt’altro che lineare.