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17/07/2025 17:47
Dopo la “bomba” che è esplosa sul Comune di Milano, il sindaco Beppe Sala riferirà lunedì 21 luglio in Consiglio comunale sul suo coinvolgimento nell’inchiesta sull’urbanistica che ha portato la Procura a chiedere sei arresti, tra cui quello dell’assessore Giancarlo Tancredi e dell’imprenditore Manfredi Catella, e ad indagare l’architetto Stefano Boeri e lo stesso primo cittadino.
Stamattina a Palazzo Marino si è tenuta una riunione di giunta. Sala, apparso provato, ha incontrato gli assessori, entrati uno a uno senza dichiarazioni. Tra loro anche Tancredi, indagato per corruzione e falso. La giunta ha espresso solidarietà al sindaco, ma fuori dalle stanze del Comune è già bufera politica.

Dal Partito Democratico dopo un iniziale cauto silenzio è però arrivato arrivato, un sostegno netto. Lia Quartapelle parla di “vicinanza e stima” al sindaco e invita a non fermarsi: “Milano deve continuare il suo percorso di crescita, correggendo gli squilibri”.
Silvia Roggiani, segretaria regionale del partito, invita alla sobrietà ma ribadisce: “Non ci fermeremo, avanti per cambiare la città”.
Il segretario metropolitano Alessandro Capelli conferma: “Continuiamo a sostenere Sala e la giunta. Ogni decisione sarà presa a tutela del centrosinistra”. Anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Regione, rilancia la fiducia al sindaco e attacca la destra: “Faccia silenzio, non ha lezioni da dare né sull’etica né sullo sviluppo della città”.
Ma la destra, in silenzio, non ci sta. La Lega, infatti, non usa mezzi termini: “Milano è ferma, da tutti i punti di vista. Non chiediamo le dimissioni per l’inchiesta – siamo garantisti – ma per il disastro politico e amministrativo. La città merita di meglio”.
Duro anche Ignazio La Russa: “Giunta inadeguata, lo dico da sempre. Milano ha bisogno di una guida diversa”. Per Maria Stella Gelmini, di noi moderati, il centrodestra deve preparare un’alternativa politica alle prossime comunali. Anche Licia Ronzulli di Forza Italia punta al voto: “Più che le etichette, serve un sindaco concreto che conosca Milano e risolva i problemi” Maurizio Lupi attacca: “Il vero problema è la paralisi della città. Basta con due pesi e due misure”. E Chiara Appendino dei 5Stelle chiede apertamente un “passo di lato” da parte del sindaco. Più cauto il presidente della Regione, Attilio Fontana, che difende il principio di garanzia
Dal terzo polo invece, Matteo Renzi definisce Sala “persona onesta” e avverte: “Non si blocchi Milano come ai tempi di Tangentopoli”. Sulla stessa linea Carlo Calenda: “Sala resti dov’è. Questa inchiesta sa di fantascienza”.
Intanto, il Codacons annuncia un esposto, L’associazione denuncia infatti un possibile “inadempimento del Comune” per i danni subiti dalle famiglie rimaste senza casa dopo il blocco dei cantieri, a causa dell’inchiesta. Così Mentre la magistratura va avanti, la città resta sospesa. E lunedì Sala dovrà rompere il silenzio.