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19/05/2025 13:35
Ogni cambio d’appalto è una cancellazione di diritti. Ferie azzerate, TFR evaporato, tutele spazzate via. È la realtà quotidiana per migliaia di lavoratori della logistica, intrappolati in un sistema che usa il meccanismo degli appalti per frammentare i contratti, aggirare le regole e ridurre il costo del lavoro. Ma lunedì mattina, davanti al Tribunale di Milano, è arrivata una risposta: un presidio per denunciare un modello che genera precarietà, sfruttamento e illegalità.
Dietro il continuo turnover di cooperative e società appaltatrici si nasconde un sistema opaco, che diventa sinonimo di sfruttamento e dove i lavoratori, pur restando sempre nello stesso magazzino e svolgendo le stesse mansioni, si ritrovano a ripartire da zero Così, ad ogni cambio appalto, si perde tutto: anzianità, scatti contrattuali, sicurezza. e Intanto proliferano le irregolarità, come il caporalato, lavoro nero, evasione fiscale e contributiva.
Durante la mobilitazione, i lavoratori hanno depositato in Procura una serie di denunce contro gli appalti “farlocchi”. L’obiettivo è chiaro: chiedere l’internalizzazione, ovvero assunzioni dirette da parte delle aziende committenti. Una richiesta di giustizia, prima ancora che di contratti.