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03/06/2025 16:31
Oltre due miliardi di euro andati in fumo in un solo anno. È il conto salatissimo del gioco d’azzardo nel territorio della Diocesi di Milano, dove nel 2024 sono stati spesi più di 14 miliardi in scommesse, gratta e vinci, slot e altri giochi, con una perdita netta di 2,15 miliardi. I dati arrivano da Caritas Ambrosiana, che ha elaborato e suddiviso le cifre per zone pastorali.

Il dato milanese, se confrontato con la media nazionale, mostra una dinamica paradossale: si gioca leggermente meno, ma si perde di più. Ogni abitante della Diocesi ha speso in media 2.562 euro durante l’anno, perdendone 386. In Italia, invece, la media della spesa pro capite è stata più alta, 2.671 euro, ma con perdite leggermente inferiori: 366 euro. La Diocesi comprende 440 comuni per un totale di oltre 5,5 milioni di residenti.

Per Caritas, il gioco d’azzardo rappresenta una vera e propria emergenza sociale, un fenomeno che definisce un "buco nero economico" capace di impoverire interi nuclei familiari e di minare la tenuta sociale di comunità già fragili. Una “tassa invisibile” che colpisce soprattutto le fasce più vulnerabili, togliendo risorse a bisogni essenziali e a investimenti produttivi.

A livello nazionale, la diffusione del gioco resta allarmante. Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche, nel 2022 il 43% degli adulti italiani aveva giocato almeno una volta. Circa 1,8 milioni di persone risultavano a rischio dipendenza, e altre 800mila già in una condizione critica.

Una massa di denaro e di fragilità che continua a crescere, rendendo evidente che il gioco d’azzardo è ormai molto più di un passatempo: è un problema sociale strutturale, con impatti profondi su economia, salute mentale e coesione sociale.