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18/07/2025 17:54
Una sedia vuota al centro dell’aula consiliare. È l’assenza del sindaco Giuseppe Sala a segnare l’apertura di una seduta ad altissima tensione. Fuori e dentro Palazzo Marino, è montata la protesta: Lega e Fratelli d’Italia chiedono le dimissioni del primo cittadino, indagato nell’inchiesta sull’urbanistica che ha investito la sua giunta, in primis Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana, per cui la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari.
Poco prima, davanti all’ingresso del Comune, i due partiti allestiscono la scena: uno striscione con la scritta “Dimissioni” per ina giunta che – dicono – deve “liberare Milano”. A guidare la protesta, il capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo Truppo, insieme alla consigliera della Lega Silvia Sardone.

L’agitazione, iniziata in piazza, si è spostata poi in aula. Al centro, i cartelloni che chiedono un passo indietro. Poi, i pacchi sul tavolo consiliare, simbolo di un trasloco ormai necessario. Una scena teatrale, interrotta dagli addetti, ma sufficiente a incendiare il clima.
Forza Italia e Noi Moderati, pur parte della coalizione di centrodestra, non partecipano alla protesta, ma la frattura politica ormai è evidente. Dal Partito Democratico, invece, arriva la difesa dell’amministrazione. La capogruppo Beatrice Uguccioni parla di una “narrazione tossica” portata avanti dal centrodestra, ribadendo pieno sostegno al sindaco, definito onesto, competente e vittima di un attacco politico senza visione alternativa. Ma dalle tribune arriva la contestazione dei cittadini presenti.