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02/09/2025 18:19
“È un cupo paradosso.” Così l’architetto milanese Stefano Boeri definisce l’uso di un’immagine del suo celebre Bosco Verticale all’interno del controverso “Piano Riviera per Gaza”, ipotesi di ricostruzione postbellica nella Striscia di Gaza proposta dall’amministrazione Trump.
Secondo il progetto riportato dal Washington Post, tra grattacieli, smart city e resort, compare un rendering ispirato proprio alle torri verdi milanesi. Boeri replica duramente: “È un’orrenda e violenta proiezione di un futuro inaccettabile e perverso... che presuppone la deportazione e la diaspora forzata di migliaia di famiglie”.
L’architetto evidenzia la dicotomia tra la sua visione del Bosco Verticale — nata per l’armonia con la natura, l’inclusione e l’urbanistica sostenibile, con edilizia sociale e servizi collettivi — e l’uso strumentale cui viene piegato.
Il Bosco Verticale è infatti simbolo di rigenerazione urbana: due torri residenziali inaugurate nel 2014, ricoperte da migliaia di piante e alberi, un autentico “bosco” in città, punto di riferimento globale per la sostenibilità architettonica che - ha aggiunto l’archistar - “in questi anni ha dimostrato nel mondo di saper ospitare non solo abitazioni per ricchi ma edilizia sociale in affitto, spazi pubblici e servizi sanitari”.