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02/09/2025 10:33
Tra poco più di una settimana, l'udienza preliminare è fissata per l'11 settembre, Massimo Adriatici comparirà di nuovo davanti a un giudice. Ma questa volta, a differenza del primo processo, dovrà rispondere di omicidio volontario. Il caso che vede coinvolto l'ex assessore leghista del Comune di Voghera, che ha avuto ampio risalto mediatico nei mesi scorsi, riguarda la morte del 39enne Youns El Boussettaoui, avvenuta la sera del 20 luglio del 2021 in piazza Meardi.

L'uomo, un cittadino marocchino senzatetto e con problemi psichici, era stato segnalato più volte per i suoi comportamenti. Quella sera, Adriatici lo aveva seguito per diversi minuti e aveva assistito a una sua sfuriata in un bar della piazza. El Boussettaoui lo aveva notato, uscendo dal locale, si era avvicinato e lo aveva colpito con un pugno in testa. Nella colluttazione, Adriatici aveva sparato un colpo con la sua pistola, ferendo il 39enne al petto. L'uomo era poi morto in ospedale.

Nel primo processo la Procura aveva contestato l'eccesso colposo di legittima difesa, scatenando le proteste dei familiari della vittima, che avevano organizzato diverse manifestazioni sia a Voghera che a Pavia. Il sostituto procuratore Roberto Valli aveva chiesto alla fine una condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere per l'ex assessore. La giudice Valentina Nevoso aveva però contestato l'accusa di eccesso colposo di legittima difesa, chiedendo alla Procura di modificare il capo di imputazione in omicidio volontario con l’aggravante dell’abuso di potere, così come era stato chiesto dai legali della famiglia di El Boussettaoui.

Ad aprile era arrivata quindi la nuova richiesta di rinvio a giudizio. L'11 settembre spetterà dunque al giudice Luigi Riganti valutare il caso, in fase di udienza preliminare. I familiari della vittima hanno già annunciato di essere pronti a costituirsi parte civile anche nel nuovo processo.