26/05/2025 18:48
Ultima data. Ultima corsa. Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, chiude il suo N.L.D.A. Tour davanti a un Forum gremito e con 24 canzoni che ripercorrono ogni angolo del suo mondo.
Lo show è un viaggio diviso in tre atti. Prima però, si fa tappa in uno studio dentistico – sì, sul serio – dove, sotto anestesia, l’artista nato e cresciuto a Gratosoglio nella periferia sud di Milano, si addormenta e sogna. La prima parte rappresenta il decollo: luci fredde e scenografie metalliche. La seconda, invece. l’anima: intima, onirica, costruita tra ricordi e ferite. Poi l’arrivo: un non-luogo sospeso, fatto di nuvole e sintetizzatori, che sembra dirci che il viaggio non finisce mai davvero.
Sul palco, ogni dettaglio è pensato: una scenografia piramidale, 300 fari, un pianoforte che si muove, un’altalena che fluttua. E poi il momento rave: durante un’esplosione coreografica, tutto il corpo di ballo invade la scena, trasformando il Forum in una festa tribale. Cambi d’abito continui, visual tagliati al millimetro e laser che bucano il buio.
Nel mezzo scorrono tutti i brani simbolo della sua carriera: da “Barrio” a “Klan”, da “Rapide” fino all’ultimo successo, “Tuta Gold”. A chiudere, come da copione, “Soldi” — il pezzo che lo ha consacrato al grande pubblico dopo la vittoria a Sanremo nel 2019. Ed è proprio a quel pubblico che ha voluto dire grazie, lasciando il microfono e affidandosi al coro del palazzetto.
alla fine, però, niente maschere. Solo sua mamma e gli amici di una vita sul palco. Un abbraccio dopo l’altro, i ringraziamenti, e un saluto che non cerca effetti speciali. Perché il punto, forse, era tutto lì: tornare casa.