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12/06/2025 17:35
Dei rapporti ormai tesi e deteriorati dentro il comando dei vigili si è parlato nell’udienza di giovedì mattina in tribunale a Pavia, nel processo in cui sono imputati l’ex comandante della Polizia Locale di Cassolnovo, Maria Grazia Pietrapertosa, e il suo vice Luigi Critelli.
Entrambi sono accusati di concussione, falso in atto pubblico, induzione indebita a dare o promettere utilità e stalking. Su quest’ultimo capo di imputazione, a scoprire il vaso di Pandora è stato Luca Bolognese, uno dei quattro agenti in servizio all’epoca dei fatti, avvenuti tra l’ottobre del 2021 e l’inizio del 2023. Quest’ultimo ha riferito di continue minacce e vessazioni perpetrate dai vertici, a causa delle sue richieste di cambio turno. Richieste motivate da Bolognese anche dal suo perdurante stato di ansia e timore di recarsi sul luogo di lavoro, ma che la comandante non avrebbe accolto di buon grado.
Il vigile ha anche spiegato di sentirsi controllato sul luogo di lavoro: nell’ufficio era stata installata una telecamera che puntava verso di lui. Inoltre ha riferito anche di minacce subìte da Pietrapertosa e Critelli, qualora avesse parlato al di fuori di cosa succedesse all’interno del comando. Minacce che sarebbero consistite anche nella perdita del posto di lavoro.
Di queste circostanze e anomalie era stato informato anche il sindaco di Cassolnovo, Luigi Parolo, anch’egli sentito come testimone. Il primo cittadino, consapevole dei rapporti diventati difficili tra i vigili, in un incontro con Bolognese avrebbe chiesto maggiore collaborazione con i colleghi. L’agente è stato poi spostato negli uffici comunali per alcuni mesi con altre mansioni, per non turbare gli equilibri nel comando.
Nell’udienza si è parlato anche di una pratica diffusa di cancellazione delle multe a conoscenti della comandante, a cui lo stesso Bolognese ha sostenuto di non volersi adeguare. A far partire le indagini, il mancato sequestro di moto da cross irregolari di due giovani. Per evitarlo, secondo l’accusa, Pietrapertosa e Critelli avevano offerto la possibilità di rivendere i mezzi ad altri acquirenti indicati dai vigili. Una pratica a cui lo stesso sindaco Parolo si era dimostrato contrario. Il processo sarà riaggiornato al 26 giugno, quando prenderanno la parola i testi delle difese.