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23/05/2025 16:25
Da un lato bisogna aumentare l'utilizzo di quegli strumenti che possono fungere da deterrente, come bodycam o telecamere, dall'altro occorre però lavorare sulla formazione e sull'educazione, soprattutto delle nuove generazioni, per ricostruire un rapporto di collaborazione e rispetto reciproco. A Pavia, nel corso del convegno nazionale del Cndi, il Consiglio Nazionale delle Donne Italiane, si è discusso del problema delle aggressioni contro il personale scolastico, il personale sanitario e le forze dell’ordine.

Non si tratta più di episodi isolati, hanno spiegato i relatori, ma di un allarme che coinvolge il Paese intero e che crea conseguenze gravi per la salute di tanti lavoratori e lavoratrici. Oggi nelle persone manca la capacità di accettare un rifiuto o un risultato non favorevole, ha spiegato la presidente Ornella Cappelli, ed è per questo che bisogna agire rapidamente per garantire la tenuta sociale. Le aggressioni contro insegnanti, sanitari e forze dell’ordine sono il sintomo di un malessere ampio, che attraversa l’intera società.

Nelle strutture del territorio assistiamo spesso a episodi di violenza spiega Lorenza Lanza, vicepresidente del Cndi e medico che lavora all'ospedale di Vigevano: negli ultimi mesi sono partite però iniziative a tutela di medici e infermieri, con l'apertura dei posti di polizia e con l'avvio, proprio all'ospedale di Vigevano, della sperimentazione con i braccialetti anti-aggressioni, che permettono di avvisare in tempo reale le forze dell'ordine in caso di situazioni a rischio.