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30/04/2025 09:36
La palazzina sorta in un cortile di piazza Aspromonte è stata una delle prime a finire nel vortice giudiziario dell’Urbanistica milanese, uno dei primi tra i 150 cantieri bloccati in città. Ora, proprio intorno a quell’edificio, si è aperta l’ultima faglia del terremoto.
Quattro dei quindici componenti della Commissione Paesaggio del Comune di Milano risultano infatti indagati: il presidente Alessandro Ubertazzi, l’ex presidente Giuseppe Marinoni, gli architetti Dario Vanetti e Giacomo De Amicis.
La commissione è stata nominata dal Comune appena 4 mesi fa, il 7 gennaio di quest’anno. Anche per questo – e per il numero di indagati sul totale – da più parti, maggioranza inclusa – si sono sollevate voci che chiedono qualcosa in più rispetto a una semplice richiesta di dimissioni. Fino a chi oggi chiede l’azzeramento della commissione fino all’approvazione del nuovo PGT.
Il problema dell’azzeramento è piuttosto come riuscire a farlo senza bloccare le decine di pratiche che ogni settimana vengono valutate dalla commissione con pareri non vincolanti, ma comunque obbligatori.
Un pensiero che, inevitabilmente, percorre i corridoi di Palazzo Marino. Il primo cittadino Beppe Sala ha spiegato che, “alla luce di tutto quello che stiamo vedendo, ci stiamo riflettendo e capendo cosa si può fare, ma togliamoci dalla testa che ci sia una corsa a essere parte della Commissione Paesaggio: non è retribuita – ha specificato Sala - e pone molti limiti, quindi il motivo per cui noi abbiamo proceduto a queste nomine deriva dal fatto che abbiamo bisogno di persone di esperienza, che siamo garantisti fino a prova contraria e che non è semplice la sostituzione.