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05/06/2025 18:19
Il centrodestra lombardo è attraversato da una profonda spaccatura dopo il ritorno di Enrico Pazzali alla guida di Fondazione Fiera Milano. Il manager è coinvolto nell’inchiesta Equalize, che vede al centro una società informatica specializzata nella gestione di dati sensibili accusata di aver creato un sistema illecito di dossieraggi contro politici, imprenditori e altre figure di rilievo. Pazzali è indagato per associazione a delinquere.
Dopo l’arresto di collaboratori chiave, come l’ex poliziotto Carmine Gallo, deceduto a marzo, e l’informatico Samuele Calamucci, lo scorso ottobre aveva scelto di autosospendersi per tutelare l’ente. Ma il 4 giugno ha deciso di revocare quell’autosospensione, tornando con deleghe operative fino all’approvazione del bilancio a luglio, mese in cui scade il suo mandato.
Questa mossa ha scatenato una valanga di reazioni. Fratelli d’Italia, tramite il coordinatore regionale Carlo Maccari, ha bollato il rientro come “inopportuno nei tempi e nelle modalità”, chiedendo più trasparenza sulle scelte della Fondazione. In risposta, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha dichiarato di essere “sorpreso” dalle critiche: “Io sono garantista e mi stupisco che anche il resto della coalizione non lo sia, perché il garantismo è uno dei fondamenti del centrodestra”.
Non si è fatta attendere la controreplica del capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, Christian Garavaglia, che ha ribadito: “Il Presidente Fontana non dovrebbe stupirsi: noi siamo garantisti da sempre, ma riteniamo che Pazzali debba fare un passo indietro”.
Dal Partito Democratico, il capogruppo dem Pierfrancesco Majorino annuncia una mozione in Consiglio regionale: “Chiederemo che Fontana intervenga per ottenere le dimissioni di Pazzali e che Fondazione Fiera sia dotata di nuovi vertici. Non possiamo girarci dall’altra parte di fronte a questa vicenda”.