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13/06/2025 17:12
Un portafoglio digitale costruito ad arte con documenti falsi e tecnologie deepfake è finito al centro di un’inchiesta della Procura di Milano sul riciclaggio di denaro attraverso criptovalute. Le Fiamme Gialle del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e del Nucleo Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche hanno eseguito un sequestro preventivo per oltre 9 milioni di dollari.

Il wallet incriminato era stato aperto su una piattaforma regolarmente attiva in Italia, che – precisano gli inquirenti – non è coinvolta nei fatti e ha collaborato pienamente con gli investigatori. Secondo quanto ricostruito, il portafoglio è stato usato per far transitare una grossa somma in criptovalute, frutto di un attacco hacker che ha sottratto decine di milioni di euro in asset digitali.

Nel giro di pochi minuti, proprio durante l’attacco, sul wallet sono stati versati oltre 9 milioni di Tether (USDT), di cui più di 8 milioni subito riconvertiti in altre criptovalute come Bitcoin, Ethereum e Terra Classic, attraverso numerose operazioni di cambio tra valute (un processo noto come "chain-hopping") e successivi invii a nuovi indirizzi.

Grazie all’analisi della blockchain, i finanzieri sono riusciti a risalire all’origine sospetta delle transazioni. Ritenendo fondato il rischio di riciclaggio, il giudice per le indagini preliminari di Milano ha disposto il sequestro delle criptovalute presenti nel wallet.