Cerca nel sito

Cerca telefono

cognome o nome azienda

Videonews


11/04/2025 16:33
Non solo la presunta coppia fissa di carabinieri infedeli Scoppetta e Pappalardo, entrambi oggi agli arresti, la richiesta di giudizio immediato presentata dalla Procura di Pavia al termine dell’inchiesta Clean 2 riguarda anche un terzo carabiniere, questa volta del Nucleo ispettorato del lavoro, Daniele Ziri, in origine soltanto indagato, oltre all’imprenditore edile Carlo Boiocchi. Dopo il rinvio a giudizio di 15 persone per l’inchiesta Clean 1, avviata per verificare un presunto sistema illecito legato agli appalti di Asm Pavia e che ha visto tra l’altro il sequestro della scuola elementare di Sa Genesio, il terremoto giudiziario che sta sconvolgendo Pavia, su richiesta dalla procura, potrebbe vedere una brusca accelerazione con questa richiesta che, se accolta, permette di saltare l’udienza preliminare. Secondo la Procura le prove sarebbero infatti “evidenti”.
Le figure del carabiniere forestale Antonio Scoppetta, oggi in carcere e all’epoca in distacco proprio alla Procura pavese, e quella del comandante del Nucleo informativo Maurizio Pappalardo, il primo in carcere e il secondo ai domiciliari, erano emerse del resto proprio di Clean 1, inchiesta per la quale sono stati rinviati a giudizio con l’accusa dei rivelazione del segreto d’ufficio.
Ma le accuse più gravi sono piovute con il secondo filone, Clean 2: corruzione, induzione indebita, peculato e stalking. Secondo la Procura Scoppetta “avrebbe ricevuto da Maurizio Pappalardo favori, denaro, prenotazioni alberghiere, in cambio di atti contrari ai propri doveri, quali informazioni sui procedimenti in corso, redazioni di atti in modo compiacente”,riuscendo anche a indirizzare “una attività di indagine in modo da nuocere all’ex fidanzata di Pappalardo”.
Questa, assieme a una serie di angherie messe in atto, avrebbe concretizzato il reato di stalking. I due sarebbero giunti addirittura ad impiegare altri militari in attività di controllo della ragazza. Nell’inchiesta Clean II Pappalardo è imputato anche per peculato, per avere usato per motivi personali le auto dei carabinieri.