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19/05/2025 17:25
Lunedì 19 maggio, davanti a Palazzo Marino, i comitati cittadini di Lazzaretto, Arco della Pace, Nolo e Navigli hanno acceso i riflettori su una questione che da anni tiene svegli i residenti: la malamovida. Una protesta pacifica ma determinata, che ha rilanciato le osservazioni già presentate lo scorso anno contro l’ordinanza sindacale 2024, un tentativo del Comune di regolamentare la movida in città.Il cuore della protesta riguarda il livello dei decibel nelle ore serali, che supera costantemente i limiti consentiti, disturbando il sonno di chi vive in queste zone.
Ma non è tutto. Perché l’altra faccia della movida nasconde il fenomeno della desertificazione dei quartieri, come ad esempio nei Navigli, dove, la movida selvaggia che per anni ha trasformato la zona, spostandosi lentamente in altre aree della città, lascia dietro di sé uno stato di abbandono.
E poi ci sono le dove la movida è in espansione, come Nolo, si assiste alla sparizione di negozi storici — dal ferramenta al calzolaio — rimpiazzati esclusivamente da bar e locali notturni.
I comitati chiedono al Comune interventi concreti: installazione di rilevatori fonometrici, presidi fissi con agenti, limitazioni degli orari dei dehors e degli asporti, obbligo di insonorizzazione e maggiori controlli, anche con telecamere per prevenire situazioni di illegalità. Richiedono inoltre sanzioni progressive per chi non rispetta le regole e una revisione delle aree interessate, perché problemi analoghi si registrano anche in vie non ancora considerate.
La sfida resta aperta: conciliare la vivacità culturale e sociale della città con la qualità della vita di chi la abita. I comitati chiedono che questa volta le loro voci non vengano ignorate.