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03/06/2025 16:05
Non bastassero i progetti di fotovoltaici e agrivoltaici, in Lomellina a far discutere ora sono anche gli impianti di biometano. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato presentato a Garlasco, per la precisione alla Cascina Ancora, lungo la provinciale 206 che porta alla rotonda della frazione San Biagio.La Provincia ha avviato il procedimento di valutazione dell’impatto ambientale. Adesso ci saranno 30 giorni di tempo per presentare le osservazioni al progetto.
L’impianto sorgerebbe su una superficie di quasi 50mila metri quadrati, oggi agricola, e prevederebbe la lavorazione di 12mila tonnellate all’anno di liquami. L’impianto intende trasformare materiali organici, come residui agricoli e letame, in biogas.
Un intento lodevole sulla carta, ma non sono poche le criticità sollevate. Intanto le molestie olfattive, vicino agli impianti. Questi possono generare emissioni fuggitive di metano, un gas serra molto potente nel breve periodo.
Inoltre, durante il processo, possono essere rilasciati inquinanti come ossidi di azoto e ammoniaca, con possibili impatti sulla salute umana. A preoccupare è poi il fatto che si crei un vero e proprio business sul territorio, che vada a penalizzare le colture dei terreni.
L’impianto alla cascina Ancora di Garlasco sorgerebbe in un territorio che il Pgt vigente classifica come avente vincolo paesaggistico. Un fatto che alimenta ulteriori dubbi sul progetto. In Lomellina si contano altri impianti a biomassa autorizzati. Soltanto a Garlasco se ne contano altri due. Nel raggio di pochi chilometri, ce ne sono altrettanti a Borgo San Siro e tra Dorno e Alagna. Troppi perché non si possa parlare di un problema.