02/09/2025 17:53
Non solo un delitto ancora senza colpevole, ma anche un giallo economico. Le indagini sull’omicidio di Silvana Damato, l’ex tabaccaia di 69 anni trovata morta l’8 agosto scorso nella sua abitazione di Bruzzano – quartiere a nord di Milano – si concentrano anche sui suoi risparmi. Secondo quanto emerso in una trasmissione televisiva, dal conto corrente della donna sarebbero spariti tra i 40 e i 50mila euro, soldi che gli inquirenti ritengono collegati alla vendita di una casa di famiglia.
Un particolare che si aggiunge a un quadro già complesso. L’autopsia ha rivelato diversi ematomi al volto e una ferita al collo compatibili con colpi ripetuti, inferti con un oggetto pesante e piatto. Gli investigatori ipotizzano un ferro da stiro o un grande posacenere. Ma in casa non è stato trovato nulla: ancora niente di certo, ma probabile che l’assassino si sia portato via l’arma, insieme alle chiavi dell’abitazione, mai recuperate. Eppure la porta era chiusa quando i vigili del fuoco hanno fatto irruzione.
Anche l’orario dell’aggressione è stato ricostruito grazie a un dettaglio emerso solo dopo. Silvana non indossava una vestaglia, contrariamente a quanto inizialmente sostenuto, ma i vestiti con cui era uscita per la spesa. L’ultima volta che qualcuno l’ha vista viva risale a mezzogiorno, quando aveva salutato una vicina di pianerottolo poco dopo essere rientrata con le buste. Da quel momento, il silenzio.
Nell’appartamento di via Bisnati hanno lavorato a lungo i carabinieri del Ris di Parma, che hanno isolato alcune tracce di sangue da analizzare nei laboratori. Parallelamente, è stato sequestrato il cellulare della vittima per ricostruire chiamate, messaggi e contatti più recenti.
Restano dunque aperte più piste: quella economica, con la somma mancante sul conto; quella dei rapporti personali, con eventuali conoscenze della 69enne; e il mistero delle chiavi scomparse, che potrebbe rivelare un tassello decisivo sull’identità dell’assassino.