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14/07/2025 16:31
Milano legge, ma le sue librerie rischiano di spegnersi. Anche nella città italiana dove si acquistano più libri, chi prova a tener viva una vetrina culturale fatica a restare in piedi. Tra affitti alle stelle, margini bassissimi e una concorrenza online sempre più aggressiva, il settore è in affanno.
Secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori, nei primi quattro mesi del 2025 il mercato del libro ha perso oltre il 3% in valore e in copie vendute. A soffrire di più sono proprio le librerie fisiche: quelle indipendenti registrano un crollo nelle vendite che supera il 7%.
E a Milano, dove i negozi storici sono spesso veri e propri presìdi di quartiere, la crisi si intreccia con un’altra emergenza: il costo esorbitante dei locali, soprattutto in centro, che rende quasi impossibile mantenere aperta un’attività basata sulla cultura. Il margine sui libri è troppo basso, e i rincari su utenze e personale non fanno che peggiorare la situazione.
Ma i librai non si arrendono. Si reinventano, trasformano le librerie in spazi multifunzionali, eventi, laboratori per bambini, luoghi di incontro. E proprio per ripensare insieme il futuro, le due associazioni milanesi di categoria Ali e Lim si sono ritrovate nella sede di Confcommercio per un confronto aperto a tutta la rete cittadina.
La sfida è chiara: resistere in un mercato in trasformazione, dove i giovani leggono meno, distratti dal digitale, ma in cui il romance – il genere che oggi traina le vendite – dimostra che la voglia di storie non è affatto finita. Perché una libreria non è solo un negozio: è un pezzo vivo della città.