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30/04/2025 17:34
Chi chiedeva l’azzeramento della Commissione per il Paesaggio del Comune di Milano, probabilmente rimarrà deluso. Il motivo è che, dopo la comparsa dei nomi di quattro membri, tra cui il presidente, tra gli indagati delle inchieste sull’urbanistica, sul tavolo del sindaco sono arrivate le loro dimissioni.
Il presidente Alessandro Ubertazzi, Giuseppe Marinoni, Dario Vanetti e Giacomo De Amicis, coinvolti in particolare nel fascicolo riguardante la palazzina di Piazza Aspromonte, hanno infatti comunicato via mail le loro dimissioni al primo cittadino e all’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi.
“In seguito alle contestazioni che ci sono state mosse dalla Procura milanese – si legge nel testo – riteniamo di dover rassegnare le nostre dimissioni dalla commissione per il paesaggio, non solo per meglio esercitare il nostro diritto alla difesa in tutte le sedi opportune, ma anche a tutela della nostra onorabilità personale e professionale".
I membri dimissionari, a quanto si apprende, esprimono profondo rammarico e delusione per non aver completato il percorso di trasparenza avviato con l'insediamento della nuova commissione, avvenuto solamente lo scorso gennaio.
I quattro architetti sono indagati per lottizzazione abusiva e falso ideologico nell’inchiesta sul progetto immobiliare Hidden Garden di piazza Aspromonte, una palazzina di sette piani sorta al posto di una di tre in un cortile tra le case.
Proprio la definizione di cortile è alla base dell’accusa di falso ideologico, perché la commissione Paesaggio avrebbe definito quel pezzo di terreno racchiuso tra gli edifici come “non era riconoscibile come cortile”.
Per il momento, Palazzo Marino sembra aver optato per un approccio soft e non ha sollevato dall’incarico l’intero di team di esperti, come invece diverse voci chiedevano. I membri venuti a mancare verranno ora sostituiti ripescando i primi esclusi dal bando di selezione.