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29/04/2025 13:45
Una famiglia con due figli, uno stabile con decine di appartamenti vuoti e un’ordinanza di sfratto per “fine locazione”. In via Paolo Bassi, zona nord di Milano, succede anche questo. Succede che il Pio Albergo Trivulzio, proprietario dell’immobile, provi a mandare via tre persone, ignorando gli appelli di chi quelle case le abita ogni giorno. Ed è proprio per questo che, anche se l’esecuzione è stata rinviata al 20 giugno, si è tenuto un presidio di protesta. A promuoverlo associazioni, movimenti per il diritto alla casa e cittadini che si sono ritrovati davanti al civico 22 per chiedere una sola cosa: buon senso.

Perché mentre da un lato si mandano via le famiglie, dall’altro si lasciano interi alloggi chiusi, inutilizzati. Un paradosso che i portavoce degli abitanti denunciano da settimane, anche dopo che il Comune ha chiesto ufficialmente il blocco delle esecuzioni e delle cessioni di immobili pubblici, come già accaduto per lo stabile di via Poma.
Il Consiglio comunale, con un ordine del giorno votato all’unanimità, ha chiesto al PAT di fermare la macchina degli sfratti e aprire un confronto con le realtà coinvolte. Una richiesta chiara, che però è rimasta – finora – lettera morta.
A far discutere è soprattutto l’assenza di un dialogo: nessuna informazione chiara, nessuna proposta alternativa, solo procedimenti che vanno avanti come se niente fosse. Ma le organizzazioni in difesa degli inquilini avvertono: nessuno sarà lasciato solo, e il patrimonio pubblico non verrà gestito come una proprietà privata.