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22/05/2025 15:18
In un’Europa che rallenta, la Lombardia prova ad accelerare. Nel primo trimestre del 2025, la manifattura lombarda dà prova di resistenza e vitalità, sfidando un contesto globale ancora incerto. I numeri parlano chiaro: +0,4% la produzione industriale, +0,1% il fatturato e +0,5% l’occupazione rispetto al trimestre precedente. E se il mercato interno mostra qualche segno di debolezza, è l’estero a trainare: ordini in crescita dello 0,4%, con un balzo del 3% su base annua.
È il quadro emerso oggi a Palazzo Lombardia, dove istituzioni e associazioni di categoria hanno evidenziato come l’industria lombarda continui a mostrare solidità nonostante le criticità attuali – dai costi energetici ai dazi internazionali.
Anche l’artigianato regge l’urto: produzione e fatturato stabili, ordini in leggero aumento sia dall’Italia sia dall’estero. Nel dettaglio, tra i settori industriali spiccano gli alimentari, la chimica e la carta-stampa. Soffrono invece trasporti, pelli e tessile. Nell’artigianato, crescono alimentari e tessile, mentre legno e minerali non metalliferi restano pressoché stabili.
Le imprese puntano sempre più sulla sostenibilità: l’80% degli industriali la ritiene strategica, contro il 66% degli artigiani, con un forte divario tra grandi e microimprese.

Ma accanto ai segnali positivi, restano irrisolti alcuni nodi cruciali per il futuro della manifattura lombarda. Il caro energia, la mancanza di protezione per le materie prime strategiche e il rischio di un’ondata di importazioni dalla Cina, in risposta ai dazi americani.