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06/06/2025 16:23
Dove c’era un sogno, oggi ci sono solo sigilli. E un cantiere immobile da mesi, simbolo di un sistema che si è inceppato lasciando famiglie intere nel limbo.
Continua lo sciopero della fame del comitato Famiglie Sospese – Vite in attesa, formato da acquirenti coinvolti nelle inchieste della procura di Milano su presunti abusi edilizi. Una protesta silenziosa ma determinata, iniziata mercoledì davanti a Scalo House in via Valtellina, proseguita giovedì in via Savona 105, e approdata oggi – venerdì 6 giugno – davanti al cantiere delle Residenze Lac, in via Cancano, a Baggio.
Quel cantiere, pensato per ospitare tre torri residenziali affacciate sul laghetto dell’ex cava Cabassi, è stato posto sotto sequestro il 19 luglio 2024 con un provvedimento della gip Lidia Castellucci. L’indagine riguarda presunte irregolarità urbanistiche. Lo scorso settembre, il Tribunale del Riesame ha confermato il sequestro, respingendo il ricorso presentato dalla società costruttrice Nexity.
Ma i riflessi dell’inchiesta vanno ben oltre le questioni urbanistiche. Le persone coinvolte raccontano di aver perso molto più di un immobile: in gioco ci sono i risparmi di una vita, mutui già avviati, progetti familiari rimandati a tempo indefinito.
Il comitato, che raccoglie acquirenti di più cantieri coinvolti in procedimenti simili, chiede così da tempo un intervento politico e istituzionale che permetta di sbloccare la situazione e tutelare i cittadini incolpevoli.