Eventi a Vigevano:

Dal 09-03-2025 al 19-10-2025
AMORI E PASSIONI - Attualità del melodramma
Dal 20-06-2025 al 21-06-2025
Festa della Musica

Vedi tutti

Grazie a

Cerca nel sito

Cerca telefono

cognome o nome azienda

Videonews


11/06/2025 16:14
Quattro imputati: tre carabinieri e un imprenditore. Sullo sfondo una serie di rapporti "pericolosi" tra forze dell'ordine, politici e imprenditori - basati su scambi di denaro e favori - ma anche un presunto caso di stalking. Giovedì mattina a Pavia si aprirà il processo per l'inchiesta Clean 2. A dover rispondere (a vario titolo) delle accuse di corruzione, induzione indebita, peculato e atti persecutori sono Maurizio Pappalardo, ex ufficiale dell'Arma, da novembre agli arresti domiciliari, il carabiniere forestale Antonio Scoppetta, che si trova in carcere a San Vittore, Daniele Ziri, brigadiere del nucleo ispettorato del lavoro, e Carlo Boiocchi, titolare di un'impresa edile. In aula sfileranno più di 100 testimoni, la maggior parte citati proprio da Pappalardo.

I ruoli dell'ex ufficiale e di Antonio Scoppetta sono centrali nell'inchiesta: i due, secondo le accuse, avrebbero favorito diversi imprenditori avvisandoli dell'arrivo dei controlli nei cantieri o nei ristoranti. In alcuni casi vengono poi contestate le riduzioni di alcune sanzioni amministrative, in cambio di denaro, visite mediche o cene pagate.

Pappalardo avrebbe anche deciso di "punire" una sua ex fidanzata, che aveva interrotto i rapporti con lui nel 2019: con l'aiuto di Scoppetta avrebbe monitorato i suoi spostamenti, mettendole un tracciatore gps sull'auto, avrebbe inviato lettere diffamatorie al suo datore di lavoro e sarebbe arrivato addirittura a presentare un esposto anonimo all'Inps per denunciare il nonno della ragazza.

Tra le contestazioni, c'è anche il caso della villa di San Genesio, acquistata da Scoppetta a un prezzo dimezzato rispetto a quello di mercato: l'ipotesi è che l'imprenditore Boiocchi avrebbe accettato meno soldi in cambio della protezione sui controlli del cantiere, che sarebbe stata garantita dallo stesso Scoppetta e dal brigadiere Ziri.