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11/06/2025 16:17
In un mondo lacerato da conflitti e paure crescenti, anche le città sono chiamate a non restare indifferenti. Milano lo sa, e sceglie di rinnovare un impegno chiaro: quello per il dialogo, la tutela dei diritti umani e la lotta contro ogni forma di intolleranza.
È in questo spirito che si è svolto un incontro tra il sindaco Giuseppe Sala e la Comunità ebraica di Milano, rappresentata dal presidente Walker Meghnagi. Un confronto franco, nato da un’urgenza: quella di dare voce a chi chiede pace e giustizia, senza ambiguità.
Al centro del colloquio, il richiamo forte alla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Una richiesta che, nelle parole del presidente Meghnagi, non è solo un atto umanitario, ma un passaggio cruciale verso una soluzione politica del conflitto. E non è una posizione isolata: è la linea condivisa anche dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha ribadito la necessità di proteggere ogni vita civile, ovunque.
Ma la tensione del conflitto, con i suoi echi, arriva fino a qui. La Comunità ha espresso preoccupazione per un possibile ritorno a episodi di antisemitismo, anche nel capoluogo lombardo. Per questo, con il sindaco, è stato riaffermato un impegno chiaro: reagire con fermezza a ogni segnale di odio o discriminazione. Perché la serenità di una città si misura anche da quanto riesce a proteggere tutte le sue identità.
Il primo cittadino ha confermato la volontà dell’Amministrazione di sostenere ogni sforzo per arrivare a un cessate il fuoco stabile, con il pieno rispetto del diritto internazionale e della dignità umana. E ha ribadito che la Comunità ebraica non è solo parte della città: è parte della sua storia, della sua identità, della sua anima più profonda.