Eventi a Vigevano:

Cerca nel sito

Cerca telefono

cognome o nome azienda

Videonews


20/05/2025 18:50
Il progetto del nuovo stadio a San Siro ha superato il primo giro di boa. La conferenza dei servizi preliminare si è chiusa con una raffica di pareri tecnici e istituzionali, tra via libera e prescrizioni. Regione Lombardia, Città Metropolitana, Comune e una sfilza di enti – da Arpa alla Sovrintendenza – hanno analizzato la proposta presentata da Inter e Milan per demolire il Meazza e costruire un impianto nuovo di zecca.
Il nodo più spinoso riguarda il secondo anello. La Sovrintendenza ha messo nero su bianco che il vincolo culturale scatterà soltanto dal 10 novembre 2025, settant’anni esatti dalla data in cui fu redatto il primo verbale di collaudo. Poco conta se gli spalti risultassero già affollati mesi prima: le fotografie non fanno fede, servono documenti ufficiali.
Non è l’unica osservazione. L’autorità ha chiesto di rivedere il disegno complessivo: l’hotel, per esempio, andrebbe spostato più lontano dalle ex scuderie, da poco restaurate. Nessuna costruzione, incluso lo stadio, dovrà superare l’altezza dell’attuale impianto. E tra le richieste c’è anche quella di rievocare con luci e dettagli architettonici i torrioni del Meazza del ’90. Ma il punto centrale resta la porzione sud-est del secondo anello, che secondo la Sovrintendenza deve essere mantenuta, come memoria visibile della struttura originale.
(Il commento più duro arriva da Carlo Monguzzi, consigliere di Europa Verde, che parla di “sceneggiata”: “La data posticipata serve a eludere il vincolo e vendere lo stadio ai club prima del termine legale”, accusa.)
Dal fronte ambientale, Arpa promuove l’intervento sotto il profilo acustico, ma segnala carenze nella parte legata alla sostenibilità. Il piano sulle emissioni di CO₂ è considerato troppo vago: se il progetto passerà alla Valutazione di Impatto Ambientale, servirà molto di più.