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28/07/2025 16:58
Se non arrivano capitali, la vendemmia non si fa. È l’S.o.s. inviato dal collegio sindacale della cantina sociale Terre d’Oltrepò a tutte le istituzioni, ai Ministeri, al governatore Attilio Fontana e agli assessori regionali, al presidente della Provincia Giovanni Palli, a Confcooperative e ai sindaci dei tre Comuni che ospitano le sedi di Terre, Broni, Casteggio e Santa Maria della Versa.
“I fornitori da coinvolgere per le manutenzioni (necessarie ad aprire gli impianti) hanno tutti un rilevante pregresso e non sono disponibili ad ulteriori esposizioni” - scrive il Collegio sindacale, definendo poi le istituzioni competenti come “totalmente assenti ed apparentemente disinteressate alla prevedibile chiusura della cantine”.
“Le banche stanno revocando i fidi, i clienti non pagano e i fornitori stanno inviando decreti ingiuntivi” continuano i sindaci che poi puntano il dito contro l’ultimo consiglio che, come noto, ha rifiutato l’incarico dopo appena una settimana dopo aver visto la situazione finanziaria disperata: la procedura di composizione negoziata della crisi avrebbe subito rallentamenti per questo - sottolinea il collegio, che poi conclude: “Solo una immissione di capitale può salvare la cantina e gli effetti sui soci e sul territorio. Lasciamo alle vostre responsabilità e coscienze le valutazioni finali”.
La speranza è appesa all’assemblea convocata per l’8 e 9 agosto quando potrebbe essere eletto un nuovo consiglio: entro le 12 di martedì si saprà se saranno presentate candidature.
Insomma, se non è un requiem - notano alcuni osservatori - poco ci manca, visto che alla vendemmia mancano ormai poche settimane