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15/07/2025 16:38
Avances in pubblico, messaggi insistenti sui social e continue chiamate in Comune, ma anche minacce di morte al compagno che, per proteggerla, gli aveva gli aveva detto di smetterla: “Ti faccio saltare in aria come ai tempi di Al Capone”, gli aveva scritto.
Finché la vittima di queste continue persecuzioni, il sindaco di Spessa Po Debora Borgognoni, non lo ha denunciato.
A distanza di circa tre anni dalla prima querela l’uomo, un quarantenne di origini romene senza fissa dimora ma che bazzica da tempo la Bassa Pavese, è stato condannato per stalking a un anno di reclusione, a risarcire la prima cittadina con 10mila euro e al pagamento delle spese legali. È l’epilogo di una vicenda iniziata, come detto, nel 2022 durante una festa in paese quando, con un pretesto, l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, compie le prime avances verso la donna.
Dopo alcuni mesi, in autunno, scatta la prima denuncia ai carabinieri. Ma lui sembra non volerne sapere di piantarla: continuano le avances, i messaggi e i bigliettini recapitati persino in municipio, in un crescendo di stress psicofisico, che costringe lei e i suoi famigliari a modificare le proprie abitudini di vita.ù
Finché, a dicembre dello stesso anno, arriva anche un esposto per stalking. La Procura avvia le indagini, che confermano la situazione da “codice rosso” e, l’anno scorso, l’uomo viene rinviato a giudizio. Lunedì la condanna in primo grado.
Raggiunta al telefono, Borgognoni si è detta “contenta dell’esito, anche se il timore rimane. Purtroppo - ha spiegato - questa situazione di stress non finisce con questa sentenza”.