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26/05/2025 16:41
Milano è davvero una città a misura di giovani, bambini e anziani? A rispondere è l’indagine sulla qualità della vita per fasce d’età de Il Sole 24 Ore, edizione 2025. I dati relativi al capoluogo lombardo raccontano una realtà complessa: se da un lato la città offre opportunità di studio e lavoro, dall’altro emergono criticità significative, soprattutto per i più giovani.

Il dato più preoccupante riguarda la fascia tra i 18 e i 35 anni: Milano si posiziona al 101° posto su 107 province, seguita solo da Roma. A incidere negativamente sono gli affitti elevati, l’elevato numero di incidenti stradali notturni e la forte percezione di insicurezza. Il 42% degli over 14 dichiara di avere paura a camminare da solo la sera.

Non mancano, tuttavia, elementi positivi. Milano è terza in Italia per percentuale di laureati tra i 25 e i 39 anni (42,6%) e prima per la trasformazione dei contratti precari in contratti stabili (23,2 su 1.000). Segnali importanti, che però non compensano le difficoltà legate al costo della vita e alla sicurezza urbana.

Per quanto riguarda i bambini, Milano si colloca al 18° posto. Buono il dato relativo all’incidenza della mensa scolastica sul reddito delle famiglie, ma la città scivola alla 100ª posizione per lo spazio abitativo: in media, ogni residente ha a disposizione solo 56,6 metri quadri.

Va meglio per gli anziani, fascia in cui Milano si piazza al 34° posto. La città vanta la pensione media più alta d’Italia, pari a 1.891 euro mensili, ed è ottava per speranza di vita a 65 anni. Rimangono però problematiche rilevanti, come l’isolamento sociale e la carenza di personale infermieristico.

In sintesi, Milano resta una città ricca di opportunità, ma non ancora pienamente vivibile per tutte le fasce d’età. Soprattutto i giovani faticano a trovare condizioni di vita adeguate, tra costi elevati e senso diffuso di insicurezza.