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12/06/2025 17:08
Due anni dopo la sua scomparsa, il nome di Silvio Berlusconi continua a risuonare nella politica, nell’imprenditoria e nella memoria collettiva di un Paese che, nel bene e nel male, è cambiato anche grazie a lui. Il 12 giugno 2023 moriva all’ospedale San Raffaele di Milano il fondatore di Forza Italia e del gruppo Mediaset, l’ex presidente del Milan e quattro volte presidente del Consiglio. I funerali, celebrati nel Duomo di Milano, furono seguiti da migliaia di persone e da una nutrita rappresentanza istituzionale.
Oggi, a due anni dalla sua morte, la famiglia Berlusconi ha voluto ricordarlo in forma privata, con una messa nella cappella di Villa San Martino ad Arcore. Presenti i figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi, insieme a figure storiche del suo entourage: Fedele Confalonieri, Gianni Letta, Danilo Pellegrino, Paolo Berlusconi e Marta Fascina. Al termine della cerimonia, un pranzo condiviso in famiglia, nella stessa residenza che per decenni è stata cuore decisionale e simbolico del "Berlusconi imprenditore e politico".
Nel mondo della politica e delle istituzioni, il ricordo si è diffuso attraverso parole misurate ma dense di significato.
Un ricordo affettuoso è arrivato del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha parlato di “un vero lombardo: deciso, concreto, profondamente legato a Milano e alla Brianza. Ha portato visione - ha commentato Fontana - energia e forza vincente in ogni fase della sua vita”. Matteo Salvini, invece, ha sottolineato quanto oggi manchi la sua “sapienza in politica estera”, proprio in un momento delicato per l’Europa e lo scenario internazionale. La premier Giorgia Meloni lo ha ricordato come “un imprenditore visionario e un leader politico che ha creduto in un centrodestra unito. La sua eredità vive nelle nostre battaglie di libertà e buongoverno”.
A due anni dalla sua scomparsa Silvio Berlusconi rimane così una figura che continua a dividere anche dopo la morte. Lo dimostrano le polemiche sull’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa e la decisione della Regione di dedicargli l’ultimo piano di Palazzo Lombardia, accolta tra le proteste. Scelte simboliche che, al di là della memoria, riportano alla superficie le contrapposizioni mai sopite attorno alla sua eredità politica e personale.