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20/05/2025 13:39
La precedente amministrazione comunale di Cilavegna aveva fatto tutto il possibile per salvare la piscina, rivedendo più volte gli accordi con il vecchio gestore, anche dopo le difficoltà della pandemia Covid.
A dirlo è l’ex sindaco di Cilavegna, Giuseppe Colli, ora consigliere di minoranza, nel precedente mandato vicesindaco e assessore ai lavori pubblici. A far discutere l’annuncio dell’attuale sindaco Manuel Maggio che l’impianto non riaprirà per la seconda estate consecutiva.
Colli ha ricordato come, dopo il Covid, il Comune avesse modificato il precedente contratto con il vecchio gestore, per cui l’amministrazione comunale avrebbe collaborato alle spese per le migliorie per la piscina, in cambio della riduzione del canone di concessione a carico del gestore. Quest’ultimo avrebbe dovuto investire 300mila euro per rifare le vasche, il Comune ne avrebbe spesi 100mila per sistemare il bar.
Da lì sono partiti i problemi, con i lavori che procedevano a rilento in un impianto che necessitava di interventi importanti.
Difficoltà che hanno indotto, un anno fa, la vecchia amministrazione comunale a risolvere il contratto con la società, a fronte delle inadempienze e morosità contestate in un impianto che non poteva più usufruire di acqua potabile. Tuttavia, prima di concludere il mandato, il Comune aveva stanziato 50mila euro per svolgere i lavori necessari a riaprire tre quarti dell’impianto natatorio in estate. Tutto questo prima delle elezioni comunali e del cambio di amministrazione.
Adesso ci si interroga su cosa sarà della piscina di Cilavegna, un tempo fiore all’occhiello del paese, ma il cui futuro rimane tutto da scrivere.