Cultura e Spettacolo
a cura di Mario Mainino
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Opere liriche al Castello Sforzesco di Vigevano  luglio 2001 foto, presentazione e commenti sulla manifestazione



W  VERDI un solo grande amore!! La vita e i libretti di tutte le sue opere.

 

 

La storia delle manifestazioni della..
Accademia dei Licini - Erba
Stagione 2005 -  Don Giovanni

Organizzata dall'Accademia dei Licini al Teatro Licinium di Erba (CO)
 [Teatro all'aperto costruito nel 1928].


Accademia dei Licini
info@accademiadeilicini.it

Comune di Erba
Assessorato alla Cultura
tel. 031-615262 fax 031-615275
www.comune.erba.co.it


2011 - 2010 - 2009 - 2008 - 2007 - 2006 - 2005 - 2004 - 2003 - 2002



 

Vedi il fotoservizio che abbiamo realizzato...

 

Don Giovanni

 di Moliere

Adattamento e regia di Gianlorenzo Brambilla

Personaggi ed interpreti

 

 
Don Giovanni Alberto Astorri
Sganarello Daniele Ornatelli
Elvira Eleonora D'Urso
Donna Anna Carla Veronelli
Petruccio Marco Ballerini
Carlotta Sabrina Rigamonti
Don Luigi Enrico Bertorelli
Don Carlo Antonio Grazioli
Don Alonso Basilio Santoro
Maturina Lella Greco
Signor Domenico Renato Colombo
   

Sembrava un teatro destinato ai rimpianti... Ora, quasi araba fenice, è tornato a nuova vita e ci accoglie, anno dopo anno, come culla di eventi teatrali, fucina di rappresentazioni suggestive, dove talento, passione, energie e lavoro si fondono e uniscono persone, voci, musiche, immagini, per suscitare le vostre emozioni e suggestionarvi in attesa dello scroscio finale degli applausi. Un appuntamento estivo. Un luogo antico e sempre nuovo, pieno di arcaica e familiare bellezza.
Un grazie profondo e sincero a tutti coloro che ci sostengono, unitamente al mio cordiale benvenuto.


Isabella Molteni Presidente Accademia dei Licini

 

Ultime rappresentazioni dello spettacolo
per venerdì 29 e sabato 30 luglio 2006

prenotazioni telefoniche al n 333.9306089

L’estate al Licinium è organizzata dall’Accademia dei Licini e dal Comune di Erba, con il patrocinio e il contributo di Regione Lombardia, Provincia di Como, Comunità Montana del Triangolo Lariano e con la collaborazione di Lariofiere.  Quest’anno il Teatro all’aperto Licinium di Erba compie 77 anni: è stato infatti costruito nel 1928, per iniziativa dei fratelli Alberto e Federico Airoldi. Le rappresentazioni avranno luogo in tutti i fine settimana di luglio 2005, dopo la "prima" dell 1° luglio (alla quale ha confermato la propria partecipazione anche l¹Assessore alle Culture, Identità e Autonomie
della Lombardia Ettore A. Albertoni), sono seguite le serate di luglio con inizio è fissato per le 21.30:

sabato 2, 
venerdì 8,  sabato 9,
venerdì 15, sabato 16,
venerdì 22, sabato 23,
venerdì 29 e sabato 30 luglio

"Don Giovanni" spettacolo in scena quest’estate al Teatro all’aperto Licinium di Erba: una nuova produzione per l’Accademia dei Licini, l’associazione che ha rilanciato il palcoscenico erbese coniugando la sua suggestiva cornice naturale con il fascino di allestimenti che hanno riscosso l’apprezzamento della critica e del pubblico.

Gianlorenzo Brambilla ha curato la drammaturgia e la riduzione teatrale del testo.  Il cast si avvale della collaudata formula che riunisce insieme attori professionisti e comparse locali.

Per altre notizie vedi : www.accademiadeilicini.it

L’estate di Don Giovanni è organizzata dall’Accademia dei Licini e dal Comune di Erba, con il contributo della Regione Lombardia e il patrocinio e il contributo di Provincia di Como e Comunità Montana del Triangolo Lariano.

Con le ultime repliche di venerdì 29 e sabato 30 luglio 2005 si è conclusa, al Teatro all’aperto Licinium di Erba, l’estate di Don Giovanni, lo spettacolo ideato e diretto da Gianlorenzo Brambilla dal testo di Molière. Due serate premiate da altrettanti “esauriti” in platea: gli spettatori non hanno voluto perdere le ultime occasioni di ammirare la rappresentazione che ha rinnovato ancora una volta il fascino del Licinium e hanno letteralmente preso d’assalto la biglietteria del Teatro. Alla presidente dell’Accademia dei Licini Isabella Molteni il gradito compito di ringraziare quanti hanno contribuito alla produzione e gli spettatori, ai quali ha dato appuntamento al Licinium per il 2006.

***

 

TRA COMICO E TRAGICO

Perché mettere in scena Don Giovanni, oggi? Forse basterebbe cavarsela dicendo che Don Giovanni è un autentico capolavoro del teatro di tutti i tempi e che il suo personaggio è divenuto un archetipo assoluto della cultura del pensiero occidentale, fino ad accedere alla ristretta cerchia dei miti. Ma credo sia utile aggiungere qualcosa di più specifico in merito al fascino universalmente riconosciuto alla enigmatica figura di questo libero pensatore, protagonista della commedia di Molière.
Pur offrendoci diverse situazioni dai risvolti esplicitamente comici (valga tra tutte il secondo atto, dove i personaggi danno vita a una scena popolare tra le più divertenti di tutta la commedia, e dove, nella scelta del linguaggio, abbiamo usato una particolare attenzione lessicale, privilegiando la strategia drammaturgica alla questione filologica), al ritratto di Don Giovanni partorito dall’autore francese risulta stretta l’icona comunemente consolidata del grande conquistatore di donne. Infatti, al centro del capolavoro di Molière, non ci sono il sesso e l’erotismo, ma un grande dialogo filosofico sull’esistenza di Dio. Don Giovanni e Sganarello si pongono le domande fondamentali del genere umano: chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Da grande uomo di teatro, Molière ha avuto la felice intuizione di appoggiare questo dialogo su una duplice invenzione che ne vivifica l’opera, sorreggendone la straordinaria modernità.
Innanzi tutto, c’è la grande idea di fare di Don Giovanni e Sganarello una coppia assolutamente complementare. Come già furono Don Chisciotte e Sancio Panza, Don Giovanni e Sganarello sono due personaggi che non potrebbero vivere (soprattutto sul palcoscenico) separatamente. Non c’è alcun primato teatrale di uno sull’altro, ma neppure alcuna sovrapposizione. L’esistenza di uno non potrebbe essere senza la presenza dell’altro. L’altra invenzione, è la figura enigmatica di Don Giovanni: un personaggio che, non a caso, i grandi attori di teatro, inseguono e temono. Don Giovanni contiene in sé un enorme paradosso: da una parte, bisogna che l’interprete prenda posizione su di lui; dall’altra, bisogna saper farlo risuonare nella coscienza di tutti gli spettatori. Un uomo solitario, protagonista di ogni eccesso, un profanatore del sacro che viola il limite imposto ai vivi, che turba la pace dei morti e rifiuta il perdono che gli viene offerto. Un prototipo di quello che due secoli dopo sarebbe stato chiamato “libero pensatore”. Anche per questo Don Giovanni sfugge inesorabilmente a ogni definizione; e, in realtà, la commedia di Molière è molto lontana dal diffuso luogo comune definito dongiovannismo. Attraverso un acrobatico percorso in cui le azioni della vita si contaminano con la fissità pietrificata della morte, si percepisce un finale che incombe drammatico e preannuncia, tra ammonimenti morali e inquietanti presenze, una conclusione dagli oscuri profili gotici, che, pur nella tragicità dell’epilogo, non sa rinunciare a colori dalle tinte grottesche. Il comico si mescola con il tragico, il fisico al metafisico, l’immanente al trascendente. Credo che anche in queste alchimie sia la sua grandezza e forse bisogna semplicemente lasciarsi condurre nel divenire dalla storia per farsi mettere alla prova da questa straordinaria raffigurazione del nostro inconscio, che, nonostante i suoi quasi trecentocinquant’anni di età, continua a interrogarci con le sue indecifrabili sfaccettature e con la sua inafferrabile personalità.

Gianlorenzo Brambilla – Regista

 
   

 
   

Prezzi dei biglietti: interi 18 euro, ridotti 12 euro; prevendite   presso Erba Libri e La Libreria di via Volta, a Erba; prenotazioni telefoniche per i non erbesi, sempre dal 2 luglio,
al n
333.9306089 Le prenotazioni avranno validità solo sino alle ore 21

BIGLIETTERIA
Nelle sere delle rappresentazioni la biglietteria del Teatro Licinium aprirà alle 20.30.  I biglietti prenotati andranno ritirati alla cassa entro il termine massimo delle 21

MALTEMPO
In caso di maltempo venerdì o sabato, la rappresentazione sarà rinviata alla domenica (i biglietti acquistati e le prenotazioni conserveranno la loro validità); in caso di maltempo per entrambe le serate, la rappresentazione di venerdì sarà recuperata alla domenica, quella di sabato sarà annullata
(i biglietti eventualmente già acquistati saranno rimborsati)

SERVIZIO DI RINFRESCO
In occasione degli spettacoli al Teatro Licinium sarà in funzione un servizio di rinfresco gratuito offerto da Bennet

 
   
Rassegna stampa  

Si avvicina l'apertura della stagione al Teatro dei Licini nel comune di Erba. Gia da alcuni anni seguiamo questa manifestazione che ha ridato vita alla semplice ma funzionale e affascinante scena fissa che è stata costruita nella cornice del parco di Erba. Una platea piuttosto vasta, nella verde collina ospita da un lato un quinta fissa in laterizio e sul lato opposto un pendio con bosco e giardino, tra i due estremi si colloca il pubblico a sedere e, grazie alla intelligente regia che ogni anno mette in scena diversi capolavori, ad un certo punto dello spettacolo il cambio di ambientazione porta tutta la platea a sollevare la proprio poltroncina e voltarsi sul alto opposto. Ad esempio nel Sogno di una notte di mezza estate, la scena del bosco, nel Cyrano la scena della battaglia, nelle Nozze di Figaro la scena finale del giardino. Supportata da un affetto ed una partecipazione entusiasta di molte forze locali l'Associazione che ha ripreso la gestione del Teatro dei Licini ha pensato di mettere in scena per l'edizione 2005 il Don Giovani di Mozart/Moliere. Come già successo per la messa in scena di Nozze di Figaro il regista Gianlorenzo Brambilla darà molto spazio a quello che è ormai un legame indissolubile tra la musica di W.A.Mozart ed il testo teatrale dal quale ha tratto origine. Il racconto teatrale viene messo in scena da attori professionisti, per le parti principali, ed una miriade di comprimari sia studenti teatrali che semplici figuranti locali. La traccia è in genere quella della versione in opera lirica con ampio spazio a citazioni cantate ma recupera anche molto del testo teatrale originale. Gianlorenzo Brambilla, regista teatrale molto impegnato nei teatri milanesi anche in veste di attore durante la stagione invernale, ha iniziato questa appassionante lavoro alcune stagioni or sono e dato vita ad autentici capolavori di messe in scena teatrali di grandissimo effetto e forte impatto emotivo, perfettamente calibrate sulla struttura che li ospita e della quale sa valorizzare ogni più piccola particolarità.

Mario Mainino

 
   
Lo spettacolo che nel “disegno” di Brambilla rifugge dallo stereotipo del seduttore per antonomasia e pone in primo piano la profondità filosofica del lavoro di Molière, dove Don Giovanni e il suo “complemento” Sganarello dialogano sul senso ultimo dell’esistenza.

Magistralmente impersonato da Alberto Astorri, Don Giovanni si crogiola nei suoi peccati, incurante della voce della coscienza rappresentata dal servo Sganarello (un bravissimo Daniele Ornatelli), del dolore della moglie, donna Elvira (un’intensa Eleonora D’Urso), e dello sdegno del padre (un appassionato Enrico Bertorelli). Si fa beffe della voglia di vendetta dei cognati (gli orgogliosi Antonio Grazioli e Basilio Santoro) e cerca persino di sedurre la vedova (la fiera Carla Veronelli) del Commendatore, che lui ha ucciso e da cui sarà trascinato nella dannazione eterna in un finale di grande impatto emotivo.

Platea esaurita nella “prima” - introdotta dai saluti di Isabella Molteni, presidente dell’Accademia dei Licini, e di Enrico Ghioni, sindaco di Erba - e pubblico affascinato dalla vicenda del grande seduttore, che Molière elesse a simbolo dell’immoralità e di cui Brambilla ha voluto sottolineare l’assoluto abbruttimento. Magistralmente impersonato da Alberto Astorri, Don Giovanni si crogiola nei suoi peccati, incurante della voce della coscienza rappresentata dal servo Sganarello (un bravissimo Daniele Ornatelli), del dolore della moglie, donna Elvira (un’intensa Eleonora D’Urso), e dello sdegno del padre (un appassionato Enrico Bertorelli). Si fa beffe della voglia di vendetta dei cognati (gli orgogliosi Antonio Grazioli e Basilio Santoro) e cerca persino di sedurre la vedova (la fiera Carla Veronelli) del Commendatore, che lui ha ucciso e da cui sarà trascinato nella dannazione eterna in un finale di grande impatto emotivo. Buona presenza di pubblico anche nella seconda serata. Consensi per la festa contadina, che alleggerisce il tono dello spettacolo e nella quale si distinguono la simpatia di Marco Ballerini, la freschezza di Sabrina Rigamonti e la verve di Rosanna Pirovano. Applausi anche per gli altri interpreti Dario Bertelli e Renato Colombo e per tutte le comparse.

Nel teatro di Gianlorenzo Brambilla, regista dello spettacolo ideato dal testo di Molière, la musica non rappresenta un semplice sottofondo, ma un elemento scenico a tutti gli effetti. È così anche per Don Giovanni, dove i brani musicali non fanno solo da contorno, ma aggiungono sostanza alla messa in scena. Come sempre validamente coadiuvato dall’aiuto-regista Stefania Colombo, per sottolineare i momenti - ora drammatici, ora più leggeri - della rappresentazione Brambilla ha spaziato tra generi musicali, “pescando” all’interno della colonna sonora del film Magnolia e fra le composizioni del gruppo Banda Jonica. Una presenza importante, nella scena della festa paesana, è costituita dalla sempre splendida voce di Lella Greco, accompagnata dal coro di contadini e contadine. Alle riflessioni e ai vaneggiamenti di Don Giovanni sopra un motivo quasi da carillon fanno invece da contrappunto, in un suggestivo controluce, le leggiadre movenze di Giorgia Mauri.

Il professor Dario Del Corno, illustre grecista, appassionato frequentatore delle stagioni del Licinium, aveva già assistito alla “prima” di Don Giovanni, ma nondimeno ha voluto far ritorno al teatro erbese, confermando al regista il suo apprezzamento. «Don Giovanni è uno tra i testi più difficili da portare in scena - ha sottolineato il professor Del Corno -. In questo allestimento tutto è stato fatto per il meglio, a partire dall’interpretazione. Complimenti sinceri a tutti».

 
   
   

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