Stefano Chiodaroli legge Giono per difendere i tigli del mercato coperto

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Lunedì, 29 Settembre 2025 12:01
  • 29 Set

Domenica mattina il mercato coperto di via Rocca Vecchia a Vigevano si è trasformato in un palcoscenico inusuale di impegno civile. L’attore e personaggio televisivo Stefano Chiodaroli ha letto brani tratti da L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, accompagnato dalla chitarra di Angelo Cargnoni, davanti a un centinaio di persone.

Un modo originale e simbolico per manifestare contro l’abbattimento dei 12 tigli che il Comune intende eliminare nell’ambito dei lavori di rifacimento della copertura del naviglio Sforzesco.

L’appuntamento, durato circa un'ora, ha attirato cittadini, curiosi e passanti, e ha visto anche la presenza di un presidio di Movimento 5 Stelle, Pd, Polo Laico e Rifondazione Comunista. Ma lo spettacolo proposto da Chiodaroli ha voluto mantenere un carattere apartitico: «Non voglio far passare in fanteria l’abbattimento degli alberi – ha spiegato –. Rifiuto l’etichetta di ambientalista, ma credo sia giusto lottare per ciò in cui si crede».

Il progetto comunale, che prevede l’avvio del cantiere subito dopo il 14 ottobre, comporta il taglio dei tigli e la rimozione delle radici. Al loro posto saranno collocate nuove piante già di media altezza, nell’area oggi destinata ai posti auto. Secondo la relazione tecnica allegata al piano, le radici degli alberi esistenti non possono essere salvaguardate durante i lavori.

Per Chiodaroli, tuttavia, la lettura pubblica ha rappresentato un gesto necessario: «Ho pagato di tasca mia anche la Siae perché volevo esprimere la mia contrarietà all’abbattimento delle piante, ma soprattutto combattere il fatalismo che ci circonda. È come se fossimo di fronte a una resa collettiva, che va oltre la sorte di questi alberi. Molti, appena letto che sarebbero stati tagliati, hanno pensato che fosse inutile opporsi. Io invece credo che dobbiamo sempre combattere le battaglie in cui crediamo».

Il messaggio è arrivato forte e chiaro: un atto simbolico che ha trasformato un momento di cultura in un gesto politico, ma non partitico, per ricordare che la cura del territorio non passa solo dalle decisioni amministrative, ma anche dall’impegno dei cittadini.