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06/06/2025 17:18
A scatenare le fiamme, secondo gli inquirenti, è stato il compagno Michael Sinval Pereira, 45 anni, ora fermato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e incendio doloso. È la tragica fine di Sueli Leal Barbosa, 48 anni: alle 00:56 di giovedì 5 giugno, un boato squarcia la notte in viale Abruzzi, a Milano. Poi le urla disperate. Intrappolata tra le fiamme nel suo appartamento al quarto piano, la donna si lancia nel vuoto in un estremo tentativo di salvarsi. Morirà poco dopo in ospedale.

Pereira ha inizialmente tentato di depistare le indagini: “Ero uscito a comprare una birra”, ha detto. Ma i filmati di videosorveglianza lo mostrano lasciare l’abitazione solo alle 00:49, poco prima che scattasse l’allarme. In seguito ha cambiato versione: “Le ho lanciato una sigaretta accesa sul tappeto per dispetto”, racconta, sostenendo che lei usasse alcol per pulire.

La donna – dice lui – era "maniaca della pulizia" e usava alcol per pulire i tessuti. Una scintilla, un tappeto impregnato, un incendio che in pochi minuti ha trasformato l’intero appartamento in una trappola mortale.

Una spiegazione che, però, non regge. I Vigili del Fuoco hanno trovato tracce di acceleranti in soggiorno e in camera da letto: segni di una pianificazione.

L’uomo ammette di aver litigato con la donna:Era nervoso. Era arrabbiato. Aveva bevuto parecchio – dieci birre, quattro Campari e una bottiglia di vino – e alla fine ha fatto "una stupidaggine". Ma quella “stupidaggine” ha ucciso una donna, con cui avrebbe dovuto sposarsi il mese prossimo.

Dalle testimonianze emerge un rapporto segnato da litigi e violenze. Sueli, secondo le amiche, non parlava volentieri di ciò che subiva.

Per la Procura, non ci sono dubbi: si tratta di un incendio doloso con aggravanti pesanti. Pereira è ora indagato con gravi indizi a suo carico. Il pericolo di fuga è concreto: è straniero, senza un lavoro stabile e privo di un domicilio fisso. Potrebbe sparire da un momento all’altro.