Cerca nel sito

Cerca telefono

cognome o nome azienda

Videonews


03/02/2023 17:38
Bene le esportazioni, che salgono del 10% in un anno, ma attenzione, altissima, ai fattori che mettono a rischio il buon risultato del commercio del vino in Lombardi: dall’aumento dei costi di produzione fino alle etichette allarmistiche, che per la prima volta sono state autorizzate in Europa, per il momento soltanto in Irlanda. Il 2023 per il comparto si apre tra ombre e luci in questo settore che vede l’Oltrepò pavese al primo posto in regione per superficie coltivata, con oltre 13mila ettari vitati. Da una parte infatti ci sono i noti problemi dell’aumento dei costi. In base ai dati dei primi 9 mesi del 2022, secondo Coldiretti nei vigneti lombardi si registrano rincari che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio. Il vetro costa fino al 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari fino al 45%. Aiutano, ma non bastano, i ritocchi ai listini delle aziende agricole, quasi mai superiori al 10%. Dall’altra parte c’è lo spauracchio degli alert sanitari che potrebbero essere inseriti nelle etichette, non molto diversi da quelli che si trovano sul tabacco. Secondo Coldiretti quasi un italiano su quattro (23%) smetterebbe di bere vino o ne consumerebbe di meno se in etichetta trovasse scritte allarmistiche. A spaventare, la recente autorizzazione Ue concessa all’Irlanda che potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze definite dalle associazioni “terroristiche”, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati” e altre frasi simili. Italia, Francia, Spagna e altri sei Stati europei ha già dato parere negativo a questi alert, considerando la misura una barriera al mercato interno.