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23/06/2025 21:46
Sfiducia per gli amministratori e fine dei giochi, o colpo di scena, con l’annuncio dell’arrivo di investitori pronti a iniettare capitali freschi nella nuova Spa? Su queste due eventualità, almeno in apparenza antitetiche, sembra incardinarsi la prossima assemblea della cantina sociale Terre d’Oltrepò, convocata per il 10 luglio.
Secondo le ultime indiscrezioni (riportate dalla testata enogastronomica “Italia a Tavola”) l’assemblea potrebbe essere l’occasione per annunciare un aumento di capitale della società da parte di un “importante investitore italiano” che permetterebbe di “mettere in sicurezza” l’azienda, ma non solo.
Grazie alla valorizzazione delle riserve di vino e a quella del marchio La Versa, dagli 11 milioni di fatturato previsti (circa un terzo della media recente) si arriverebbe ad oltre 24 milioni.
Insomma, secondo questa lettura, un’assemblea convocata per mettere ai voti la sfiducia nel Cda (che, in assenza di un immediato ricambio, potrebbe rappresentare la fine della cooperativa) potrebbe diventare il trampolino di lancio per…il vero rilancio.
Con buona pace degli oltre cento agricoltori soci che, preoccupati dai ritardi nei pagamenti delle uve conferite l’anno scorso, dall’aumento dei costi di produzione e da voci poco rassicuranti sulle cause milionarie con i distributori, chiedono un deciso cambio di rotta, ad iniziare proprio dalla dirigenza della società.
Le presunte defezioni all’interno del collegio sindacale sembrano testimoniare, quantomeno, un clima turbolento nella prima cantina sociale della Lombardia. Mentre, sulle chat di alcuni soci dissidenti, dopo la raccolta firme per la mozione di sfiducia, inizia circolarne una per avviare un’azione di responsabilità, una richiesta di danni in pratica, nei confronti degli amministratori.