09/06/2025 17:25
Dietro le fabbriche, i centri di ricerca, i mercati internazionali, batte un cuore produttivo che continua a fare la differenza.
Secondo l’ultimo report del Centro Studi di Assolombarda, la Lombardia si conferma tra le regioni più produttive e competitive d’Europa. Negli ultimi dieci anni, il PIL reale è cresciuto del +12,3%, secondo solo alla Cataluña, mentre il PIL pro-capite lombardo nel 2023 è praticamente pari a quello delle regioni tedesche più sviluppate. Le esportazioni? +47,2% tra 2015 e 2024: un balzo che mette la Lombardia subito dietro la Cataluña anche su questo fronte.
E se il lavoro resta un punto di forza – con un tasso di disoccupazione di lungo periodo sceso all’1,3% – le sfide non mancano. Il calo demografico è uno degli ostacoli più evidenti: entro il 2100, si stima che la popolazione in età lavorativa perderà un milione di unità, il calo più marcato tra le regioni europee analizzate.
Sul fronte ambientale, i segnali sono contrastanti. Da un lato, riduzioni importanti nei consumi energetici (-9,7%) e nelle emissioni industriali (-21,8%). Dall’altro, la qualità dell’aria resta una criticità, con livelli di particolato ancora troppo elevati. Più incoraggianti, invece, i numeri dell’economia circolare: con il 73,9% di raccolta differenziata, la Lombardia è prima in classifica, staccando anche le regioni tedesche.
Infine, la regione eccelle per aspettativa di vita (84,3 anni nel 2023) e presenta una delle più basse percentuali di persone a rischio povertà (14,1%). Tuttavia, resta indietro nella quota di giovani laureati, con solo il 35,2% tra i 25 e i 34 anni, lontana dai livelli delle concorrenti europee.
In sintesi: la Lombardia corre, e lo fa bene. Ma per restare ai vertici, dovrà affrontare i prossimi anni con un occhio fisso sulla formazione, sulla ricerca e su una sostenibilità che non sia solo economica, ma anche ambientale e sociale.