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08/05/2025 18:28
La prima chiamata ai carabinieri nella notte tra lunedì e martedì è partita da Raffaele Castelbuono, l'uomo al quale Cleo Stefanescu aveva prelevato il coltello per andare a uccidere Luca Leone. Mentre il presunto assassino stava andando in corso Novara, dove è stato trovato il corpo di Leone, l'uomo al quale aveva preso il coltello stava avvisando gli uomini dell'Arma. Ma non ha fatto in tempo.




Giovedì mattina si è svolto in procura a Pavia l'interrogatorio di garanzia di Stefanescu, nel quale sono stati chiariti alcuni punti della nottata di lunedì, anche se rimangono dei dubbi. Stefanescu si è recato a casa di Castelbuono, dove avrebbero consumato della cocaina, dopo di che ha prelevato il coltello con il quale ha ucciso Leone. Il 25 enne romeno accusato di omicidio e il 43 enne italiano che ha perso la vita hanno discusso in casa, alla presenza della compagna di Leone, poco prima delle 5 di mattina. Poi si sono spostati in cortile. Le prime coltellate sarebbero state sferrate sulle scale, prima di arrivare in cortile dove i carabinieri hanno trovato il corpo. Stefanescu ha poi chiamato il proprio avvocato Roberto Grittini e i carabinieri, che l'hanno trovato con il coltello in mano. A spingere il venticinquenne romeno a uccidere sarebbe stato un debito non pagato per una partita di droga non pagata. In tutto 80 mila euro. Ma non si sono, per ora, trovate tracce né della sostanza né dei soldi. Sulla questione Stefanescu nell'interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ma tra le ipotesi di movente circolate, secondo quanto avrebbe riferito la compagna di Leone, ci sarebbe anche il mancato accordo per una rapina.