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26/09/2025 17:10
Il giorno dopo l’assoluzione piena dei due vigili di Cassolnovo dalle accuse nei loro confronti, si pensa ora a come riorganizzare il comando della Polizia Locale, dimezzato dopo l’inchiesta che ha coinvolto i vertici, l’ex comandante Maria Grazia Pietrapertosa e il suo vice Luigi Critelli.
Entrambi erano stati posti agli arresti domiciliari con accuse, a vario titolo, di concussione, falso e stalking nei confronti di un collega. Anche dopo essere ritornati in libertà, non erano comunque potuti rientrare a lavoro, pur essendo ancora a libro paga del Comune di Cassolnovo.
Tutte le accuse sono cadute nel dibattimento presso il tribunale di Pavia. Quindi i due vigili, temporaneamente sospesi dal loro incarico, nell’attesa che la magistratura accertasse le eventuali responsabilità, possono chiedere ora il reintegro nel luogo di lavoro.
Attualmente nel comando dei vigili di via Lavatelli sono operativi due agenti, oltre al comandante “ad interim”, in arrivo da Vigevano e presente in paese 12 ore a settimane. Il Comune di Cassolnovo, per tamponare l’emergenza data dall’assenza dei vertici, aveva chiesto un aiuto alla città ducale, in forza di una convenzione stipulata nel maggio di due anni fa. Un accordo tuttora in vigore che prevede pattuglie congiunte dei vigili sul territorio di Cassolnovo.
In precedenza, dopo lo scoppio dell’inchiesta, a reggere il comando dei “ghisa” era stato anche il comandante della Polizia Locale di Robbio, Parona e Cilavegna, Luciano Legnazzi. Cassolnovo aveva dovuto stipulare una convenzione ad hoc con i paesi limitrofi per garantire una guida a un comando, rimasto disorientato dopo gli arresti dei vertici. Un comando che, ora che l’inchiesta si è finalmente conclusa, spera finalmente di trovare pace e con esso la comunità dei cittadini, bisognosa di ritrovare sicurezza.